giovedì 13 ottobre 2011

Nemesis Blog Tour: -La Chiave di Salomone-




Continua l'appassionante storia di Kevin ed Ellen e del loro amore "proibito". Sì, perché un Angelo Ombra e un Demone Emerso non possono stare insieme senza sfidare il Patto d’Equilibrio. Per questo, pur di restare uniti, i due hanno affrontato il proprio destino e il Consiglio dei Cerchi e delle Sfere.
In questo nuovo e ultimo capitolo, i nostri due protagonisti lasciano Inverness, ma pochi mesi dopo la loro fuga, la siuazione di colpo precipita. Nelle Highlandsn, Nemesis, l’Angelo dell’Apocalisse, raduna nuovi Discepoli mettendoli sulle tracce della misteriosa Chiave di Salomone. All’oscuro di tutto questo, e rifugiatisi a Roma, Ellen e Kevin si trovano al centro di nuove oscure macchinazioni. Il tramonto inizia ad assottigliarsi, il Patto d’Equilibrio sta per essere spezzato, e le nature di Demone Emerso e Angelo Ombra prendono sempre più il sopravvento rendendo impossibile la loro vita assieme e spingendoli l’uno contro l’altra. Ma questa volta c’è in gioco molto di più che la loro felicità, perché Angeli e Demoni sono sull’orlo di una guerra senza precedenti, capace di annientare l’intera umanità e di spalancare i Cancelli dell’Inferno…
Così, tra le rovine di Roma e le nebbie di Inverness, Ellen e Kevin inizieranno una corsa contro il tempo per recuperare la Chiave di Salomone, prima che l’Ordine dell’Apocalisse abbia il sopravvento. Ignari, tuttavia, che i traditori del Consiglio sono pronti a tutto pur di compiere la loro folle missione. Fino all’imprevedibile finale, in cui ogni segreto sarà rivelato.




"Appena fece un altro passo, si accese un triangolo di undici candele nere,
rivelando
dei simboli disegnati sul pavimento.
Dieci cerchi bianchi,
disposti in modo tale
da formare la figura di un ottagono
con due circonferenze vicine al vertice più basso.

«Entra nel diamante delle Sephirot»,
sussurrò la voce.
Prima dell’ultimo cerchio si trovava una pozza riempita di una sostanza scura.

Dentro c’era un individuo immerso fino al mento nel liquido.
I capelli, intrisi di sangue, gli coprivano metà volto.

«Segui il sentiero di sangue. Percorri l’Albero della Vita».

«Paradiso, Inferno. Caino, Serpente e Angelo Caduto»,

recitò Inghinn.
«Raggiungimi, Primo Discepolo dell’Ordine, segui il sentiero ermetico».

Inghinn alzò l’uomo in grigio da terra e lo prese sottobraccio.
«Malkut, il Regno»,
disse entrando nel primo cerchio e affondando il coltello nella bocca dell’Immacolato,
che emise un gemito.

Poi proseguì diritto fino al secondo simbolo.

«Yesod, il Fondamento»,
pronunciò conficcando la lama nell’inguine della vittima.

Si spostò in obliquo, sulla sinistra.

«Hod, la Gloria»

sussurrò colpendolo alla gamba sinistra.

«Geburah, la Severità»."





«Un epilogo inaspettato come una giornata di sole in pieno inverno,
regala un’emozione particolare a chi legge»
-Fantasy Magazine-


Estratto
-Seconda parte-

Alle diciannove in punto staccai dal lavoro. Indossai dei comodi jeans e una maglietta scura, quindi presi la borsa. Contai i soldi delle mance, arrivavo appena a dieci euro. Periodo di orrenda crisi, senza dubbio. Scrollai le spalle. Sarebbero bastati per pagare due aperitivi. Oppure due caffè. Appena uscii dal bar, trovai Kevin che mi stava già aspettando. Schiena contro il muro, un ginocchio alzato, un libro tra le mani. Per la precisione la guida che gli avevo regalato la settimana precedente. Strinsi gli occhi. Che intenzioni aveva? Rimasi a guardarlo per un minuto. Ormai lo conoscevo da più di un anno, eppure ogni volta che lo vedevo il cuore mi batteva all’impazzata come una ragazzina in preda a una crisi ormonale. Occhi celesti come il ghiaccio, una cascata di riccioli biondi che gli incorniciava i lineamenti squadrati del viso. La solita stupida, certo. Eppure mi era impossibile comportarmi diversamente. Perché tutto era successo troppo velocemente, e in quei mesi non avevo realizzato che la mia vita era cambiata per sempre. In peggio o in meglio? Ancora dovevo stabilirlo. Comunque, il più bel compleanno della mia vita era stato quello dei quindici anni, quando avevo ricevuto come dono l’Evoluzione. Un termine piuttosto vago e apparentemente innocuo per dire che non ero un’umana né un semplice diavoletto dispettoso, ma un Demone Emerso devoto al Basilisco. Non solo, ma il ragazzo che avevo conosciuto e per cui avevo perso la testa era un Angelo Ombra. Bianco e nero? Freddo e caldo? Acqua e fuoco? Agli antipodi, insomma. Ma non era finita, un super Angelo pronto a scatenare l’Apocalisse era sulle nostre tracce. Infine, il Consiglio aveva ammesso il proprio sbaglio per aver tranciato ingiustamente l’ala a mio fratello Damien, ma non aveva accettato di buon grado la mia relazione con Kevin. Stop, pausa di riflessione? Manco per sogno. Perché l’Arconte aveva proibito qualsiasi relazione tra Angeli e Demoni. In pratica dovevo far finta che nulla fosse accaduto e tornare l’Ellen di sempre tra college e biblioteca. Ottimo. Le cose erano andate un po’ diversamente. «Kevin?». Kevin ebbe un sussulto. «Non mi ero accorto che fossi già uscita», mi disse baciandomi sulla fronte. «Troppo preso dalla lettura del libro che ti ho regalato e che hai ignorato per una settimana?», lo punzecchiai. Lui alzò gli occhi al cielo. «Ero occupato in biblioteca». Scoppiai a ridere. A Roma i nostri ruoli si erano invertiti: io ero diventata una cameriera in un bar all’ombra del Colosseo, Kevin aveva trovato un impiego pomeridiano in una biblioteca di quartiere. La vita a volte è davvero ironica. O sadica, dipende dal punto di vista. «Già, immagino. Trovato nulla di interessante?». «Hum… qualcosa. Dai, incamminiamoci», disse prendendomi sottobraccio. Ci avviammo lungo i Fori Imperiali. Osservai alle mie spalle la sagoma del Colosseo farsi sempre più piccola. «Roma è davvero una città stupenda. Mi piacerebbe viverci, lo sai?», esordii dopo un po’. Kevin mi fulminò con lo sguardo. «Troppo caotica per i miei gusti». «Figuriamoci. Lo dicevi anche per Inverness. Per caso ci sono altri motivi?», gli domandai, Kevin non era mai stato un campione di bugie. «Ma davvero, Ellen, vorresti vivere in Italia?». «A Roma, sì. L’Italia non è così terribile come sembra di primo acchito». «Non lo so. Non credo sia il posto giusto per noi», s’incupì aprendo il libro sull’ultima pagina, dove c’era la mappa della città. Un velo di tristezza mi coprì il volto. «Perché, per caso esiste un posto adatto per un Demone Emerso e un Angelo Ombra in fuga?». Mi rispose con un’occhiataccia. «Parla piano. Forse una città più piccola, meno frequentata, meno confusionaria…». «Meno, meno, meno» lo presi in giro. «Kevin, mi conosci. Roma è bellissima, piena di cose da vedere, non mi annoierei mai. Ma con te vivrei anche in un paesino di mille anime arroccato su una montagna sconosciuta, per me non fa differenza». Lui si fermò, pensieroso. «Chissà, potrebbe essere un’idea». Gli detti una pacca sulle spalle. «Ehi, stavo scherzando. Scordatelo. Ah, non riuscirai a sviare il discorso, quindi andiamo subito al sodo. Che hai oggi?». Kevin rimase un minuto in silenzio, preso in contropiede, mentre ci avviavamo lungo Via del Corso, gremita di persone. «Non è il momento e il luogo per parlarne», dichiarò caustico. «Per quale motivo? In questa strada ci sono migliaia di persone alle quali non frega un accidente dei nostri problemi. Stai diventando troppo apprensivo». «Apprensivo? Stai scherzando? Siamo dei fuggiaschi, Ellen, fattene una ragione». Inarcai le sopracciglia. «Me ne sono fatta una ragione nel momento in cui ho spiccato il volo dal Castello di Inverness». Kevin mi strinse le mani nelle sue, i nostri sguardi s’incontrarono. Ancora una volta, mi persi nelle sue iridi. E, come sempre, per uscire dall’imbarazzo detti il meglio di me. «Bene, Romeo Alato, vediamo di dipingere un bel sorriso sul tuo volto. No, non sono pentita di averlo fatto. Sì, mi avevi avvertita che saremmo fuggiti di città in città, anche se non pensavo fosse così stressante. E soprattutto, sì, sono felice di stare con te. Come mai lo sono stata in tutta la mia vita». Con l’indice mi alzò il mento, le sue labbra sfiorarono le mie. «Era questo che volevo sentirti dire».


Intervista a Francesco Falconi: seconda parte


E come poteva essere un vero Blog Tour senza l'ospite d'onore? Eccoci nuovamente insieme a Francesco Falconi, che ci svelerà, in questa seconda tappa del Tour qualche curiosità sulla stesura di "Nemesis -La chiave di Salomone-".

Ciao Francesco, benvenuto! Qui al Gloria's Literary Cafè parleremo dell'ambientazione scelta da te per il secondo capitolo di Nemesis, che come ricordiamo a tutti i lettori, è il libro finale, che conclude la storia di Ellen e Kevin.

-Ciao Gloria, e un saluto a tutti i lettori del Literary Cafè!

La domanda nasce spontanea: perché la decisione di “spostare” la storia da Inverness -nelle Highlandsn scozzesi- in Italia, più precisamente a Roma?

-In realtà lo spostamento di “location” è stato in primis imposto dalla trama, in quanto al termine del primo libro Ellene Kevin decidono di anteporre i loro sentimenti alle regole del Consiglio. Per cui, sì, una fuga d’amore. Ho colto l’occasione per “rompere” l’ultimo tabù, ossia ambientare una storia fantastica nella città dove vivo, Roma, che offre spunti e ambientazioni magnifiche. Per non parlare della storia e dei miti che si possono scoprire in ogni angolo della città e che all’occorrenza potevo visitare facilmente. Quale migliore scelta? Sono un autore italiano, e lo sono anche i miei lettori.

Roma è anche la tua città “adottiva” perché nonostante tu sia toscano, sappiamo che da anni vivi e lavori nella capitale. La tua scelta è quindi legata a un tuo particolare coinvolgimento e conoscenza di questa città oppure più per un tuo “sentire” Roma come città più affine all'evoluzione della storia?

-Entrambi, per l’appunto. Ho studiato molti libri su Roma, esiste un background storico piuttosto interessante. Ho attinto da alcune leggende, ho ripreso particolari momenti e scene. Basti pensare a Castel Sant’Angelo, a San Pietro, alla “Città Fantasma” di Galeria, alla Porta dei Cieli. Tutto, in modo naturale, calzava a pennello con la storia di Ellen e Kevin. Mi sono divertito a mescolare il patrimonio artistico e culturale di Roma con il mondo di Nemesis e delle Streghe kalè. L’ambientazione non sarà un vero pretesto, ma avrà un ruolo fondamentale nella vicenda.

Come mai i nostri protagonisti decidono di rifugiarsi in Italia? C'è forse legame tra loro e la nostra terra? Puoi anticiparci qualcosa? Siamo troppo curiosi!

-In realtà non c’è un particolare motivo che lega la discendenza dei due protagonisti a Roma. Si tratta di una fuga dalle leggi ferree del Consiglio di Inverness, che mai permetterebbe l’unione tra un Angelo Ombra e un Demone Emerso. Una fuga che li costringerà a rifugiarsi prima a Londra, Madrid, Parigi, Berlino, e infine a Roma, dove inizia proprio la storia de “La Chiave di Salomone”. E, naturalmente, alla ricerca di questa Chiave.

Grazie mille Francesco! Colgo l'occasione per ringraziare te e la casa editrice Castelvecchi per aver invitato il nostro blog a partecipare a questa bellissimo Tour. Non vedo l'ora di poter leggere il libro. Che dire ancora? Ti auguriamo un grande “in bocca al lupo” per l'uscita di questo tuo nuovo libro e ricordiamo ai lettori che “Nemesis -La chiave di Salomone-” verrà presentato in anteprima al Lucca Comics, dove ovviamente sarai ospite. Per cui ragazzi, se volete incontrare e conoscere Francesco, non perdetevi questa opportunità.

-Sì,vi aspetto a Lucca Comics& Games: ecco gli appuntamenti! http://www.facebook.com/event.php?eid=202530989820884


Vi ricordo inoltre la terza tappa del Nemesis Blog tour il 19 Ottobre 2011 su

Living for Books


Non mancate!

1 commento:

  1. Oggi sarò ospite di questo bellissimo blog. Per chi avesse curiosità e domande, sono qui.
    Francesco

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