"Si respirava un'atmosfera da festa itinerante sull'Eurostar
da Londra St Pancras a Parigi Gare du Nord quel venerdì pomeriggio.
Anche se le ragazze mi avevano offerto un goccio del loro champagne, ero rimasta in disparte.(...)
Avevo parecchio lavoro da sbrigare, anche se non riuscivo a concentrarmi,
e non per colpa dei festeggiamenti.
Avevo molti pensieri.
Ero impegnata ad apportare le ultime correzioni
alla tesi di dottorato che avevo iniziato tre anni prima.
Il soggetto della tesi era Luciana Giordano,
una nobildonna veneziana del diciottesimo secolo.(...)
La mia ricerca mi aveva portata in Italia, ovviamente,
e lì era iniziata tutta un'altra storia.
Ainizio anno avevo trascorso quasi due mesi a Venezia
per studiare le carte private di Luciana custodite nella biblioteca di Palazzo Donato,
uno stupendo palazzo affacciato sul Canal Grande.(...)
Tuttavia, non mi aspetto di ritrovarmi implicata a mia volta in una curiosa relazione epistolare con il proprietario della biblioteca, Marco Donato,
donnaiolo erede di un immenso impero navale.
Ricco, intelligente e bello come un modello a giudicare dalle foto online,
Marco donato era l'amante ideale di ogni donna,
il che rendeva ancora più eccitante il suo interesse per me.
Un topo da biblioteca inglese.(...)
Avevo insistito per un incontro dal vivo,
ma ciò non accadde, nonostante le sue promesse."
Avevo molti pensieri.
Ero impegnata ad apportare le ultime correzioni
alla tesi di dottorato che avevo iniziato tre anni prima.
Il soggetto della tesi era Luciana Giordano,
una nobildonna veneziana del diciottesimo secolo.(...)
La mia ricerca mi aveva portata in Italia, ovviamente,
e lì era iniziata tutta un'altra storia.
Ainizio anno avevo trascorso quasi due mesi a Venezia
per studiare le carte private di Luciana custodite nella biblioteca di Palazzo Donato,
uno stupendo palazzo affacciato sul Canal Grande.(...)
Tuttavia, non mi aspetto di ritrovarmi implicata a mia volta in una curiosa relazione epistolare con il proprietario della biblioteca, Marco Donato,
donnaiolo erede di un immenso impero navale.
Ricco, intelligente e bello come un modello a giudicare dalle foto online,
Marco donato era l'amante ideale di ogni donna,
il che rendeva ancora più eccitante il suo interesse per me.
Un topo da biblioteca inglese.(...)
Avevo insistito per un incontro dal vivo,
ma ciò non accadde, nonostante le sue promesse."
In "La ragazza dietro il ventaglio" ritroviamo Sarah, che dopo quattro mesi dal suo soggiorno nell'affascinante Venezia, ancora non riesce a dimenticare Marco e l'alone di mistero che avvolge la sua persona. Più nessuna mail, più nessuna lettera... nulla. Marco è uscito dalla sua vita, improvvisamente, così come vi è entrato. Fortunatamente Sarah ha per le mani un nuovo intrigante progetto che la vede nuovamente pronta a fare i bagagli e partire, questa volta per la romanticissima Parigi. Un appartamento tutto spesato a Place Boieldieu e un compenso più che soddisfacente per fare un'accurata indagine sulla vita di una famosa e conturbante cortigiana parigina dell'Ottocento, grazie a cui verrà realizzato un film. Sarah non può certo tirarsi indietro, e il suo cuore confuso ha decisamente bisogno di cambiare aria per provare a voltare pagina... ma sarà proprio così?
Quali nuove avventure le riserverà Parigi?
Parigi, 1838
"Mai nessuna ragazza aveva avuto un'infanzia tanto meravigliosa come Augustine Levert.(...)
Tuttavia la buona sorte non fece compagnia molto a lungo a la famille Levert.
Due settimane dopo il settimo compleanno di Augustine,
il padre uscì in mare e non tornò mai più.
Una tempesta improvvisa aveva travolto sei pescherecci e quasi tutti i membri degli equipaggi.(...)
Non c'era lavoro al villaggio (...) e non c'era altra soluzione:
Marie e la figlia dovevano trasferirsi a Parigi.(...)
Marie aveva già perso il suo sorriso raggiante dopo la morte del marito,
e la vita a Parigi sembrò spegnerne anche il colorito della pelle.(...)
Ad Augustine non piaceva nemmeno la nuova scuola.(...) Le ragazze erano gelose.
Augustine era bella come un angelo:
aveva capelli castani lucenti come la criniera di un purosangue,
la pelle liscia e un incarnato perfetto come quello di una bambola di porcellana,
gli occhi erano come il cielo azzurro in estate, ed era intelligente e sveglia.(...)
Cinque anni dopo la partenza dalla Bretagna, (...)
Marie Levert morì di consunzione dopo molti mesi di sofferenze.(...)
Augustine era rimasta orfana.
Non aveva più nessuno al mondo a cui rivolgersi.(...)
Arrivò alla conclusione che la sola cosa da fare
fosse tornarsene nell'unico posto che aveva davvero chiamato casa.(...)
In Bretagna ci sarebbe arrivata a piedi, non le importava quanto ci avrebbe impiegato.(...)
Trascorse la notte tremando per il freddo sotto un albero.
Si rannicchiò appoggiando la testa sulla borsa e si addormentò.(...)
-Cosa ci fai qui, ragazzina?-
La donna che stava parlando dal finestrino della carrozza si rivolse direttamente ad Augustine.(...)
-Non sembri una mendicante. Ti sei persa? Da dove vieni?-
Augustine le diede l'indirizzo.
-Me ne sono dovuta andare, senza preavviso.-
-Capisco cosa intendi. Dove sei diretta?-
-Vado in Bretagna.-
-Ah! In Bretagna!- La donna nella carrozza scoppiò a ridere. -A piedi?-
Augustine annuì.(...)
-Hai del denaro?-
Augustine fece cenno di no.
-Avvicinati. Voglio guardarti meglio.(...) Non male.-
Commentò la donna una volta finito di esaminare l'orfanella.(...)
-Cosa sai fare? Sei mai stata a servizio?-
-Ho fatto la sarta.-
-Ho spesso bisogno di una sarta.(...) Vieni con me piccola bretone.
Penso di avere posto per una come te chez moi. (...)
Da domani comincia la tua nuova vita.-"
Chi vincerà questa guerra del cuore?
"Mai nessuna ragazza aveva avuto un'infanzia tanto meravigliosa come Augustine Levert.(...)
Tuttavia la buona sorte non fece compagnia molto a lungo a la famille Levert.
Due settimane dopo il settimo compleanno di Augustine,
il padre uscì in mare e non tornò mai più.
Una tempesta improvvisa aveva travolto sei pescherecci e quasi tutti i membri degli equipaggi.(...)
Non c'era lavoro al villaggio (...) e non c'era altra soluzione:
Marie e la figlia dovevano trasferirsi a Parigi.(...)
Marie aveva già perso il suo sorriso raggiante dopo la morte del marito,
e la vita a Parigi sembrò spegnerne anche il colorito della pelle.(...)
Ad Augustine non piaceva nemmeno la nuova scuola.(...) Le ragazze erano gelose.
Augustine era bella come un angelo:
aveva capelli castani lucenti come la criniera di un purosangue,
la pelle liscia e un incarnato perfetto come quello di una bambola di porcellana,
gli occhi erano come il cielo azzurro in estate, ed era intelligente e sveglia.(...)
Cinque anni dopo la partenza dalla Bretagna, (...)
Marie Levert morì di consunzione dopo molti mesi di sofferenze.(...)
Augustine era rimasta orfana.
Non aveva più nessuno al mondo a cui rivolgersi.(...)
Arrivò alla conclusione che la sola cosa da fare
fosse tornarsene nell'unico posto che aveva davvero chiamato casa.(...)
In Bretagna ci sarebbe arrivata a piedi, non le importava quanto ci avrebbe impiegato.(...)
Trascorse la notte tremando per il freddo sotto un albero.
Si rannicchiò appoggiando la testa sulla borsa e si addormentò.(...)
-Cosa ci fai qui, ragazzina?-
La donna che stava parlando dal finestrino della carrozza si rivolse direttamente ad Augustine.(...)
-Non sembri una mendicante. Ti sei persa? Da dove vieni?-
Augustine le diede l'indirizzo.
-Me ne sono dovuta andare, senza preavviso.-
-Capisco cosa intendi. Dove sei diretta?-
-Vado in Bretagna.-
-Ah! In Bretagna!- La donna nella carrozza scoppiò a ridere. -A piedi?-
Augustine annuì.(...)
-Hai del denaro?-
Augustine fece cenno di no.
-Avvicinati. Voglio guardarti meglio.(...) Non male.-
Commentò la donna una volta finito di esaminare l'orfanella.(...)
-Cosa sai fare? Sei mai stata a servizio?-
-Ho fatto la sarta.-
-Ho spesso bisogno di una sarta.(...) Vieni con me piccola bretone.
Penso di avere posto per una come te chez moi. (...)
Da domani comincia la tua nuova vita.-"
Una nuova storia nella storia. Ecco che come già è accaduto con la bella e intrigante Luciana Giordano, Sarah si ritrova a ripercorrere la triste, ma intensa vita di Augustine: da innocente e sfortunata orfanella a bellissima cortigiana parigina dell'ottocento. La sua sofferenza per amore correrà sullo stesso binario di quella di Sarah, nel disperato tentativo di salire su un treno che purtroppo è partito senza di loro...
Ma se Augustine non ha potuto scegliere, forse Sarah è ancora in tempo per arrivare alla fine del viaggio prescelto... cosa che scopriremo in "La ragazza dietro la finestra", terzo e ultimo capitolo della serie.
-Attenzione spoiler-
I giochi sono fatti: Sarah è finalmente riuscita a svelare il mistero dietro cui Marco si è nascosto finora. Chi voleva proteggere mentendole in quel modo? Sarah e quello che lei crede di provare per lui oppure se stesso? Marco non vuole il suo amore, non può accettarlo ed è molto chiaro con lei, quasi brutale nel dirle che deve dimenticarsi di lui, che tra loro non c'è e non ci sarà mai un futuro. Sarah ne esce nuovamente distrutta, ma proprio mentre crede di averlo perso per sempre, il suo nuovo viaggio di lavoro a Berlino le permette di vedere per la prima volta tutta la verità: ogni pezzo del puzzle andrà al giusto posto, componendo qualcosa che lei mai si sarebbe aspettata di scoprire.
Sarà il grande coraggio che troverà nei diari di Kitty Katkin, una giovane ballerina del varietà di una Berlino anni trenta, a darle la forza di lottare per qualcosa che sente già suo.
Perchè a volte amore e sofferenza si equivalgono, in egual misura...
Il mio commento
Come spesso accade per i libri appartenenti a trilogie e serie, c'è un romanzo che troviamo più interessante e coinvolgente di altri, forse per i contenuti, forse perchè dopo il primo capitolo che serve quasi sempre come "introduzione", nei successivi romanzi si entra nel fulcro della storia. La particolarità di questa trilogia è che ogni libro segue l'evolversi del tormentato amore tra Sarah e Marco, ma nello stesso momento l'autrice introduce un personaggio nuovo e del tutto indipendente, che percorre la sua storia su un binario parallelo, ricollegabile a Sarah solo attraverso le emozioni che ella sente di condividere con la protagonista in quell'istante. Questa scelta di trama -una sorta di storia nella storia- rende questa serie molto originale e fresca, mantenendo alta l'attenzione del lettore e suscitando in esso grande curiosità.
Nonostante i salti temporali alternati tra la voce narrante in prima persona di Sarah e quella raccontata in terza persona dal punto di vista di Marco, la lettura è scorrevole e piacevolmente interessante, soprattutto per la dinamicità che questa scelta narrativa dona ai tre romanzi.
Questa è una trilogia erotica che va al di fuori dei soliti schemi, -e meno male, aggiungo con immensa gioia- proponendo a un lettore adulto un erotismo di classe e buon gusto, dove il collante della storia non dev'essere per forza borchie e frustini sadomaso, ma la passione in tutte le sue sfaccettature. Una serie consigliatissima e che rileggerei volentieri.
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