"-Andremo a vivere insieme- disse lei con le guance ancora umide. (...)
-Troveremo una soluzione.-
-Troveremo una soluzione.-
Dawson rimase in silenzio fissando il pavimento.
-Devi andare all'università- le disse infine.
-Non m'interessa studiare- protestò Amanda. -Mi interessi solo tu.-
Lui lasciò cadere le braccia lungo i fianchi.
-Anch'io ci tengo a te. Ed è il motivo per cui non posso privarti di tutto questo- ribattè.
Lei scrollò il capo, sbigottita.
-Non mi stai privando di niente, tu. Sono i miei genitori.-
-E' per colpa mia, lo sappiamo entrambi. (...)
Quando ami una persona, devi riuscire a lasciarla andare, giusto?-
Lei sussultò.
-E se questa persona torna indietro, significa che è destino? E' così che la vedi?- (...)
-Sto cercando di essere realistico. Stiamo parlando della tua vita. E io... non posso farne parte.- (...)
-Non parli sul serio.- Nella voce di lei traspariva una nota quasi di paura.
Lui avrebbe voluto tanto stringerla a sè, e invece si costrinse a fare un passo indietro.
-Torna a casa- le disse.(...)
Lei sbiancò in volto, impietrita.
-Allora è così?-
Invece di rispondere, lui le voltò la schiena.
Sapeva che se l'avesse guardata, avrebbe cambiato idea, e non poteva permetterlo.
Non le avrebbe fatto questo.
Si curvò sotto il cofano aperto della Mustang, deciso a non farsi vedere piangere da lei.
Quando Amanda se ne andò,
Dowson si lasciò scivolare sul pavimento impolverato accanto alla macchina e restò lì per ore. (...)
Sapeva che lei avrebbe sempre rappresentato il meglio di lui,
la parte che avrebbe sempre anelato a conoscere."
Sono passati venticinque anni da quel giorno, da quando, con le lacrime agli occhi e il cuore a pezzi, Dawson ha lasciato Amanda, dandole la possibilità di avere un futuro migliore. Lui è un Cole, il suo cognome è garanzia di guai e ogni persona sensata sta lontana da loro, evitandoli come la peste. Lui cerca di convincere Amanda e se stesso che non c'è speranza per loro, ma da allora non c'è stato giorno in cui non abbia pensato a lei, in cui non si sia domandato dove fosse e cosa facesse. E non smette di pensarci neppure quando per volere dell'amico defunto, è costretto dall'avvocato di quest'ultimo a fare ritorno a Oriental, per leggerne le ultime volontà.
Appena arrivato in paese, non ha nessun amico da andare a salutare, nessun parente a cui fare visita, quel delinquente di suo padre è morto anni prima per un bicchiere di troppo e i suoi cugini lo odiano, soprattutto dopo il loro ultimo incontro in cui Dawson ha mandato in ospedale uno dei due con il naso rotto. Per questo decide di tornare nell'unico luogo che ha mai sentito come proprio: la casa di Tuck.
E se il destino avesse deciso di fargli un regalo,
proprio in questo momento così triste per lui?
proprio in questo momento così triste per lui?
"Dawson parcheggiò accanto alla Bmw e scese.
Era sorpeso dai pochi cambiamenti che la casaaveva subito negli anni.(...)
Dawson si diede un'occhiata intorno. (...)
Cominciò a girare intorno alla casa, avviandosi verso il garage.(...)
Svoltato l'angolo e uscito al sole, notò una donna sulla soglia,
intenta a esaminare quella che probabilmente era l'ultima auto d'epoca
che Tuck avesse restaurato.
In un primo momento ipotizzò si trattasse di un'impiegata dello studio legale,
e stava per salutarla, quando lei si voltò.
Le parole gli morirono in gola.
Anche da lontano era persino più bella di come la ricordasse,
e per un tempo che gli sembrò infinito rimase a fissarla in silenzio.(...)
Fu allora, mentre Amanda ricambiava il suo sguardo attraverso gli anni,
che Dawson comprese all'improvviso
come mai Tuck Hostetler avesse insistito perchè tornasse a casa."
"Amanda e Dawson,
che Tuck avesse restaurato.
In un primo momento ipotizzò si trattasse di un'impiegata dello studio legale,
e stava per salutarla, quando lei si voltò.
Le parole gli morirono in gola.
Anche da lontano era persino più bella di come la ricordasse,
e per un tempo che gli sembrò infinito rimase a fissarla in silenzio.(...)
Fu allora, mentre Amanda ricambiava il suo sguardo attraverso gli anni,
che Dawson comprese all'improvviso
come mai Tuck Hostetler avesse insistito perchè tornasse a casa."
Dawson rimane senza fiato nel vedere dopo più di vent'anni, quello che è stato il suo vero e unico amore di fronte a sè. Lei è ovviamente cambiata, l'ultima volta che l'ha vista aveva poco più di diciassette anni e tutta la vita davanti. L'Amanda che ha di fronte ora è una donna sulla quarantina, bella e seducente.
E proprio mentre i due si salutano e si abbracciano, spinti da una forza magnetica che li fa sentire ancora legati, Dawson viene colpito da una consapevolezza quasi dolorosa: non è solo il ricordo di lei che gli ha impedito di dimenticarla e voltare pagina, ma l'amore che provava allora e che ancora nutre profondamente per Amanda.
Dopo un'iniziale disagio da parte della donna, i due ritrovano il piacere e la naturalezza nel parlare e nel ricordare i vecchi tempi, le gioie e i dolori che hanno condiviso in quegli anni di giovinezza. E' passata una vita da allora, eppure, mentre ne parlano, i ricordi non sono mai stati così vividi e le emozioni risalgono lentamente in superficie, sopite in qualche parte del cuore. Con grande sorpresa, Dawson scopre che anche Amanda è stata contattata dall'avvocato per la lettura del testamento dell'amico, e ora capisce che il caro e buon vecchio Tuck ha previsto ogni cosa, per fare in modo che loro due si incontrassero di nuovo. Sapeva che non si sarebbero mai tirati indietro di fronte alle sue ultime volontà, e mentalmente Dawson non può fare a meno di ringraziarlo per questo suo dono d'addio.
"Amanda e Dawson,
grazie per essere venuti. Grazie di fare questo per me.
Non sono molto bravo a scrivere, così credo che il modo migliore per cominciare
sia dirvi che questa è una storia d'amore. Mia e di Clara.(...)
Eravamo sposati da tre anni e lei aveva già avuto il primo aborto.
Sapevo quanto ne soffriva e anch'io soffrivo,
perchè non potevo fare niente.
Le difficoltà a volte allontanano le persone.
Per altri, come noi, creano un legame più forte.(...)
Era il 1942 e quell'anno per il nostro anniversario andammo a vedere
For Me and My Gal, un film musicale. (...)
Dubito che voi lo abbiate visto, comunque parla di un uomo che si mutila
per evitare di partire per la grande guerra e poi deve riconquistare la donna che ama,
una donna che ora lo crede un vigliacco.
Io intanto avevo ricevuto la cartolina dall'esercito,
quindi quel film mi aveva colpito molto (...)
quindi quel film mi aveva colpito molto (...)
ma noi due quella sera preferivamo non pensarci.
Così parlammo della canzone del titolo.
Era la melodia più commovente e incantevole che avessi mai sentito.
Tornando a casa continuavamo a cantarla.
Una settimana più tardi mi arruolai in marina. (...)
Nel 1955 cominciammo a costruire questa villetta.(...)
Ho sparso le sue ceneri qui, nel luogo che lei amava.(...)
Ecco perchè siete qui, ed ecco perchè vi ho chiesto di fare questa cosa per me.
questo è il nostro posto,
un angolino di mondo dove l'amore rende possibile qualunque cosa.
Credo che voi due, più di chiunque altro, possiate capirlo.
Ora per me è giunto il momento di raggiungerla.
E' tempo che cantiamo insieme. E' la mia ora e non ho rimpianti.(...)
Spargete le mie ceneri al vento tra i fiori e non piangete per me.
Dovete invece rallegrarvi per noi.
Sorridete di gioia per me e per la mia ragazza."
Amanda gli racconta della sua vita: è sposata con un dentista, ha tre figli e dedica il suo tempo libero come volontaria al reparto oncologico all'ospedale della città in cui vive ormai da tempo.
A differenza sua, lei si è rifatta una vita, una vita che sembra perfetta, eppure Dawson scorge nei suoi occhi una tristezza infinita. Sarà per la morte improvvisa del loro amico o forse c'è dell'altro, qualcosa che Amanda non riesce a dirgli? Forse anche lei rimpiange ciò che avrebbero potuto essere insieme...
questo lungo week end a casa?
Sarà la loro occasione per riscrivere il passato
o per dirsi addio con la serenità nel cuore?
Il mio commento
Come molti di voi sapranno, questo non è l'ultimo libro pubblicato da Nicholas Sparks, ma la sua pubblicazione risale al 2012, tuttavia, da tempo era mio desiderio leggerlo per il bagaglio di emozioni che ho immaginato accompagnasse l'intera storia, una storia che ho avuto conferma essere semplicemente stupenda. Ritengo questo uno dei libri di Sparks che più mi ha colpito il cuore -forse per motivazioni mie personali-, e che mi ha emozionato sin dalle prime pagine. La trama in sè è molto ben costruita nei minimi particolari e per nulla scontata -perchè c'è da riconoscere che i romanzi di Sparks non sono volutamente e forzatamente sempre a lieto fine e questo lo apprezzo molto, perchè rende più veritiere le storie da lui narrate- ma ciò che colpisce è la bravura innata dell'autore nel permettere al lettore di fare sue le emozioni dei protagonisti. Leggendo più romanzi di Sparks mi rendo conto come sia "facile" trasformare i suoi libri in film, perchè lo scrittore non si limita a raccontare una storia, le sue sono vere e proprie sceneggiature cinematografiche: sa descrivere il protagonista e ciò che gli accade intorno, ricreando nella mente di chi legge un vero e proprio film, descrivendo minuziosamente ogni scena da più punti di vista, senza tuttavia perdersi in descrizioni futili e superficiali, che spesso risultano noiose.
Questo è un libro che parla di rimpianti del cuore e di rinunce dettate dalla ragione, che portano inequivocabilmente all'infelicità. Sparks ci insegna che a volte il destino, -in questo caso sotto forma dell'amico Tuck- sa esattamente quale sarà la strada che alla fine dovremo percorrere: il viaggio sarà lungo e spesso tortuoso, fatto di scelte sbagliate o meno, che ci portranno lontano, ma alla fine ci darà tutti i mezzi per arrivare là dove dobbiamo essere.
Se siete delle romantiche fataliste come me e credete al vero amore... dovete assolutamente leggere questo splendido libro! Buona lettura a tutti...
Nessun commento:
Posta un commento