"Due esplosioni scossero l'U.S. Marshal Brian Simmons il 15 Agosto alle 4:32 del pomeriggio:
la prima seguì alla vista del suo perenne sogno erotico, Layla Creed;
la seconda alla detonazione di una granata.
Udì il sibilo dell'ordigno che si dirigeva verso di lui
un istante prima che il proiettile colpisse uno dei tre Suv Chevrolet in attesa di trasferire Layla.
Senza perdere un secondo, si lanciò in avanti,
la spinse a terra e le fece scudo con il proprio corpo.(...)
L'alloggio era compromesso.
Almeno due agenti avevano perso la vita,
uno dei quali era un amico, lo conosceva da anni.
Non poteva essere certo di chi fidarsi,
e con Layla nel mirino non aveva intenzione di correre rischi.
Fu una violenta possessività a guidarlo.
E lei lo seguì, le dita strette alle sue mentre correvano giù per le scale."
Sono passati cinque anni, cinque lunghi anni dall'ultima volta che lo ha rivisto in carne e ossa. Sembra più forte, più snello e ancora pericoloso, pericoloso per chi decide di mettergli i bastoni tra le ruote, ma soprattuto pericoloso per lei, per il suo cuore ancora sanguinante.
Una parte di sè è morta il giorno che ha trovato la forza di lasciarlo. Per quanto si sia sforzata, non è riuscita ad accettare la pericolosità del suo lavoro. Layla ha già perso troppo: veder morire suo padre e suo fratello sotto le armi è stato più che sufficiente, non potrebbe sopportare la perdita di un'altra persona a lei cara, ma Brian non l'ha capita. E ora dopo aver trascorso gli ultimi tre anni nel Programma Protezione Testimoni, non è più Layla Creed, ma da allora è diventata Layla Cunningham. E' bastato un week end a Tijuana per stravolgere la sua vita: il posto sbagliato con le persone sbagliate. E' diventata la testimone chiave contro Angel Martinez, uno dei luogotenenti più in vista del cartello e ora, a tre giorni dal processo in tribunale dove Layla dovrà deporre, gli uomini di Martinez l'hanno trovata e vogliono ucciderla.
Cosa le fa più paura in questo momento?
Sapere che la sua vita è appesa a un filo
oppure passare le prossime settantadue ore da sola con l'uomo
che ha ucciso ogni sua speranza di amare?
"-Dove diavolo avevi la testa?-
-Qual è il tuo problema? Vivere pericolosamente è una prerogativa solo tua?-
-Non provare nemmeno a paragonare il mio lavoro
con l'andarsene in giro a spassarsela senza un minimo di buonsenso-
Layla guardò fuori dal finestrino tremando per la frustrazione.(...)
-Layla,- Brian si passò una mano tra i capelli -non so che farci. E' che saperti in pericolo...-
Layla si voltò verso di lui con quei suoi occhi gelidi
che riuscivano ogni volta a sconvolgerlo.
-Adesso sai come ci si sente.-
Brian incassò il colpo.
Aveva commesso il più grosso errore della sua vita pensando che prima o poi
l'avrebbe accettato per ciò che era.(...)
Era stata risucchiata nel suo mondo,
e la peggiore ironia era che questo, invece di avvicinarla,
l'aveva allontanata ancora di più da lui.(...)
-Hai ancora gli incubi, piccola?- le chiese piano.
-Come lo sai?-
-Ti conosco,- Brian allungò una mano e prese la sua -tieni per te il tuo dolore.-
Lo sguardo di Layla si posò sulle loro mani unite.
-Anche tu- replicò lei a voce bassa.
Non sapeva se si stesse riferendo alla morte di Jacob, o alla loro rottura.
-A volte- disse lui.
Entrambi sentono la forte attrazione che ancora li lega e le tante parole che non sono riusciti a dirsi quel giorno ancora pesano sui loro cuori come macigni; lui per il troppo orgoglio, lei per il timore di non essere nuovamente ascoltata e capita. Tuttavia questa volta il destino -o forse non propriamente il caso- ha deciso di dare a Brian la possibilità di riavvicinarsi a Layla.
"Ti ho visto ridere a crepapelle
e ti ho visto dare di matto, ma non ti ho mai visto piangere-
continuò lei sottraendosi alla stretta della sua mano.
-Quando ti ho detto che tra noi era finita non hai battuto ciglio.
Avrei dovuto saperlo. Forse ero troppo giovane, troppo ingenua.-
Brian strinse il pugno sentendo il palmo che gli doleva per la perdita del tocco di Layla.(...)
-Lo sai cosa significavi per me, Layla.-
-Sapevo che non ero abbastanza.
In comune avevamo soltanto Jacob e la nostra passione per il sesso. Tutto qua.-
-Stronzate.-
Controllò lo specchietto retrovisore per la milionesima volta per accertarsi che nessuno li seguisse.
-Il sesso era fantastico perchè avevamo qualcosa di speciale.-
-E allora perchè non mi hai seguito quando me ne sono andata?-
-Pensavo che avessi bisogno di un pò di tempo per calmarti.-
-No. (...) Pensavi che avessi bisogno di crescere. Che prima o poi avrei visto le cose come le vedevi tu,
il che la dice lunga su quanto fosse sbagliato stare insieme.
Per te resterò sempre la sorellina di Jacob.
Mi sono cresciute le tette e sono diventata meggiorenne,
ma non mi avresti mai trattato come una donna che merita di avere voce in capitolo.-
-Stai iniziando a farmi incazzare.-
-Ho colpito troppo vicino il bersaglio?- lo schernì Layla con un sorriso malizioso che lo eccitò.
-No, dolcezza. Nemmeno un pò.- (...)
Tra di loro calò il silenzio, carico di tutte le parole non dette.
A ogni chilometro si avvicinava sempre di più il momento in cui l'avrebbe persa di nuovo.(...)
Aveva tre giorni per chiarire la situazione e sistemare qualsiasi cosa fosse andato a puttane tra loro."
Brian saprà giocare bene le sue ultime carte
oppure anche stavolta l'orgoglio avrà la meglio sui suoi sentimenti per lei?
E Layla riuscirà a perdonarlo?
Riuscirà a capire che oltre all'orgoglio ferito di Brian c'è dell'altro?
Il mio commento
Torna Sylvia Day con un suo avvincente breve romanzo. Come tutti i libri che la contraddistinguono, è la passione a fare da padrona. Una passione che coinvolge corpo e cuore a trecentosessanta gradi. Il sesso con Sylvia Day si trasforma in una vera alchimia dei sensi e i nostri protagonisti non fanno eccezione. Una storia che corre sul filo del rasoio sin dalla prima pagina e che continua fino alla fine: sarà più dura per Layla e Brian sopravvivere alla minaccia che li insegue, oppure abbandonarsi senza più difese all'amore? Non resta che leggere il libro per scoprirlo...
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