Parigi, 7 Febbraio 1910
"-Ci siamo. Il capolavoro è finito!-
Dorian alza gli occhi al cielo. Si avvicina incuriosito ma per nulla fiducioso.
Conosce Henry da quando aveva cinque anni,
sa bene che il suo tutore tende a enfatizzare qualsiasi giudizio.
sa bene che il suo tutore tende a enfatizzare qualsiasi giudizio.
Ma stavolta rimane estasiato. Sgrana gli occhi e trattiene il respiro.
Ciò che vede dipinto sulla tela è qualcosa di meravigliosamente bello.
Purezza e seduzione.Luce e giovinezza.
I lineamenti del volto sono perfetti,
ogni difetto è scomparso con un accurato dosaggio dei colori e dei chiaroscuri.
Gli occhi sono celesti come il ghiaccio, l'espressione magnetica e sensuale.(...)
Afferra la tela e si allontana verso una strada laterale.(...)
-Abbiamo venti minuti liberi e mi porti in un cimitero?- domanda sbigottito.
-Père-Lachaise è uno dei monumenti più affascinanti di Parigi, Dorian.(...)
Si addentrano lungo i sentieri del cimitero, e ora anche Dorian ne è affascinato.
-Morire non è nulla, non vivere è spaventoso- sussurra soprappensiero.
-Una citazione di Victor Hugo.
Quindi ti stai interessando di letteratura, ultimamente?-
Quindi ti stai interessando di letteratura, ultimamente?-
-Mi dilettto, talvolta. E Hugo aveva ragione.
L'immortalità è l'unica cosa che pò sconfiggere la morte.
L'immortalità è l'unica cosa che pò sconfiggere la morte.
Mi chiedo allora, come si può raggiungere se non tramite l'esaltazione del presente?-
-Più che il presente, Dorian, quale futuro ti immagini?- gli domanda Henry.
-Un futuro dove posso fare ciò che più mi piace- risponde l'altro, caustico.
-Mi diletterò nella pittura, nella musica e nella poesia.-(...)
-Mi diletterò nella pittura, nella musica e nella poesia.-(...)
-Bada bene, l'arte non è sinonimo di denaro. L'arte dona colore a una vita grigia.-
Henry porge il quadro a Dorian.
Lui dispiega il panno che lo ricopre e ammira la bellezza dell'opera.(...)
Lui dispiega il panno che lo ricopre e ammira la bellezza dell'opera.(...)
-Sei un bellissimo ragazzo. E lo sai bene. Ma cosa vuoi davvero, Dorian?
Cosa desideri più di tutto?-
Cosa desideri più di tutto?-
-Devo proprio scegliere?-
-La vita è una scelta. E' il libero arbitrio.-(...)
-Voglio divertirmi, conoscere il mondo. Assaporare ogni sfumatura del piacere.
Voglio godere della mia giovinezza senza perderne neppure un secondo.-
-Io ti invidio, perchè possiedi le uniche due cose per le quali abbia senso vivere...-
-Bellezza e giovinezza- conclude Dorian.
-Eppure, come la rosa più profumata, anche la bellezza è destinta a sfiorire.(...)
Questo quadro che adesso è motivo di orgoglio un giorno diverrà una condanna,
perchè ti ricorderà quel passato che non potrai più avere.-(...)
Dorian si ferma, incupito. (...) Contempla il quadro con il cuore stretto in un pugno.
-Se solo potessi rimanere così in eterno- sussurra.(...)
Una voce, d'improvviso, fa eco a quella di Henry.
Vorresti veramente rimanere bello e giovane in eterno,
condannando il tuo ritratto alla vecchiaia?
condannando il tuo ritratto alla vecchiaia?
-Lo vorrei, sì- sussurra Dorian.
Fin dove ti spingeresti? Tutto ha un prezzo.
-Qualsiasi prezzo.-
Venderesti l'anima al diavolo?
-Sì, venderei anche la mia anima.-"
"Fin dove ti spingeresti, Layla?
Una voce cupa. Parole scandite come il rintocco di una campana.
Saresti disposta a rinunciare a tutto?
La voce diventa lontana. Svanisce nella musica.
Adesso risvegliati.
Laya apre gli occhi, davanti a lei c'è l'iPod acceso.
Ha la vista annebbiata, non riesce a leggere cosa c'è scritto sul display.(...)
Una fitta alla schiena. Il braccio informicolito.
La luce del monitor, accecante.
5 Marzo, 03:42
E' notte fonda. Neppure rammenta di essersi addormentata.
I ricordi sono ancora connfusi, come se si fosse svegliata da un lungo sonno.(...)
Raccoglie l'iPad da terra e tocca per sbaglio il tasto home.
Il display si accende e compare un'immagine.
Ritraeiil mezzobusto di un ragazzo che dimostra all'incirca la sua età, ven'anni.(...)
Gli occhi celesti e splendenti come gemme preziose.
Il viso è incorniciato da una cascata di riccioli biondo cenere,
che arrivano fino alle spalle.
che arrivano fino alle spalle.
Layla disegna quel soggetto da tempo.
Compare in ogni suo ritratto.(...)
Ha sognato il suo Charming Prince per la prima volta
durante il secondo anno del Liceo Artistico.(...)
durante il secondo anno del Liceo Artistico.(...)
Un'ossessione morbosa, un amore immaginario,
la raffigurazione del ragazzo ideale che solo lei può bramare, guardare, possedere.
Tra le scapole c'è un tatuaggio, sembra una macchia scura.
Non ricorda di averlo disegnato, non ha idea di cosa significhi.
Assomiglia a una lettera, una D.(...)
Fin dove ti spingeresti, Layla?
Una voce cupa e lontana.(...)
Layla si guarda attorno, confusa.(...) L'ansia le stringe la gola.(...)
Saresti disposta a rinunciare a tutto?
Layla si alza di scatto.
Ha bisogno di calmarsi, una doccia calda è ciò che le occorre.
Così va in bagno, si sveste ed entra nella cabina.(...)
Sono solo le sue paure a giocarle brutti scherzi.(...)
Esce dalla doccia.(...) Alza gli occhi.(...)
Adesso nello specchio c'è un mostro.
Una ragazza dal corpo deforme.
Il seno cadente, la pancia gonfia. Il viso una composizione ripugnante.(...)
A Layla manca il respiro.(...)
E' tornata.
L'Anima Nera la spia dallo specchio, la schernisce con l'orrore che è il suo corpo."
Fin dove ti spingeresti, Layla?
Una voce cupa e lontana.(...)
Layla si guarda attorno, confusa.(...) L'ansia le stringe la gola.(...)
Saresti disposta a rinunciare a tutto?
Layla si alza di scatto.
Ha bisogno di calmarsi, una doccia calda è ciò che le occorre.
Così va in bagno, si sveste ed entra nella cabina.(...)
Sono solo le sue paure a giocarle brutti scherzi.(...)
Esce dalla doccia.(...) Alza gli occhi.(...)
Adesso nello specchio c'è un mostro.
Una ragazza dal corpo deforme.
Il seno cadente, la pancia gonfia. Il viso una composizione ripugnante.(...)
A Layla manca il respiro.(...)
E' tornata.
L'Anima Nera la spia dallo specchio, la schernisce con l'orrore che è il suo corpo."
Layla si rende conto che purtroppo i suoi attacchi di panico sono peggiorati e si stanno facendo più frequenti. Ormai questo stato di malessere e di ripugnanza verso se stessa e il suo corpo, fa parte di lei.
Ho la dismorfofobia. Sono malata, continua a ripetere a suo fratello, che è l'unica persona a cui confessa i suoi tormenti, le sue paure. Lui le è sempre accanto, ormai non è più una bambina, eppure la segue come un'ombra, a volte in maniera quasi ossessiva, soffocante, ma Layla sa che Giacomo non le volterà mai le spalle a differenza del padre che li ha lasciati diversi anni prima.
E se proprio nel momento peggiore,
il suo Charming Prince prendesse vita di fronte ai suoi occhi
e arrivasse a sconvolgere ciò che resta del suo fragile equilibrio?
Per Layla potrebbe rappresentare l'aria
che le impedisce di annegare in un abisso sempre più profondo,
oppure la mano che invece di salvarla, la spinge sempre più giù,
togliendole ogni speranza di rivedere la luce?
Un secolo divide Dorian da Layla, ma entrambi lottano contro il loro demone interiore che li ha condannati a un'esistenza tormentata, ossessionati dalla loro immagine esteriore: Dorian che desidera con tutto se stesso mantenere la bellezza e la giovinezza dei vent'anni e che crede possano essere la chiave della sua felicità e Layla che guardando se stessa riflessa allo specchio non vede altro che un'immagine distorta e mostruosa della ragazza che è... Ma oltre a questo, un filo sottile li lega l'uno all'altra come se le loro anime fossero destinate a incontrarsi a dispetto del tempo.
Possono rinunciare a tutto per ottenere ciò che desiderano?
E fino a dove sono disposti a spingersi per ottenerlo?
Si sa, ogni cosa ha un prezzo
e spesso il conto da pagare può essere molto alto, forse troppo...
Il mio commento
"Gray" di Francesco Falconi, è ovviamente ispirato al famosissimo "Ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wild, che noi tutti conosciamo, anche se tra le due opere l'unico punto comune rimane il personaggio principale da cui prende vita il romanzo e il fulcro dell'intera trama, ovvero la paura della morte legata all'ossessione dello sfiorire della bellezza e della giovinezza, che per il protagonista sono fonte di un tormento così profondo da spingerlo a stringere -inconsapevolmente- un vero e proprio patto con il diavolo. Questa presenza demoniaca - definita come un'Anima Nera- è presente in tutta la storia esattamente come un'ombra che da vicino segue ogni passo di Dorian e Layla, rimanendo tuttavia una figura eterea, impalpabile, anche se terribilmente presente.
Definire "Gray" un fantasy è riduttivo, perchè la storia racchiude in sè significati attuali profondi, che rispecchiano una società -la nostra- ossessionata dal bisogno di apparire e di essere accettati non tanto per quello che siamo realmente, ma per la nostra immagine esteriore che deve appagare ogni aspettativa.
Una storia che sa far riflettere e che dona, nonostante tutto, un messaggio positivo che va al di là delle apparenze e mette in discussione il potere dell'amore l'importanza dei sentimenti.
Ma per saperne di più, perchè non chiedere direttamente all'autore?
Quattro chiacchere con Francesco Falconi
Buongiorno Francesco! Bentornato al
Gloria's Literary Cafè. E' sempre un piacere per me averti qui con
noi.
-Il
piacere è
mio! Sono
sempre
felice di
poter
intervenire
nel tuo
blog e
nella tua pagina
facebook
Credo che tutti gli amici del blog
ormai ti conoscano come scrittore, ma per chi ancora non avesse avuto
il piacere di leggere i tuoi romanzi, diamo loro un assaggio di ciò
che si sono persi e che possono ancora leggere di tuo... Vuoi parlarci delle tue 'creature'?
-Dunque,
ho iniziato
a scrivere
quando
avevo 14
anni,
perché da
sempre sono
stato un
appassionato
di
fantastico.
La mia
prima
opera,
prima e
unica
trilogia, è
stata
Estasia,
una serie
per
ragazzi.
Sono
passati
quasi 10
anni e
15 libri,
per cui
sono
cambiato
molto come
autore e
adesso mi
rivolgo per
lo più
a storie
di genere
surreale/realistico
per un
target di
young/new
adults. Ho
scritto
anche un
romanzo di
fantascienza,
Gothica, e
la
biografia
di Madonna.
Ovviamente nel corso degli anni sei
cresciuto non solo come uomo, ma anche e soprattutto come scrittore,
anche se rimani comunque un amante del genere fantasy. Cos'è
cambiato?
-Difficile
dire cosa
sia
cambiato,
credo che
la
scrittura
abbia
seguito di
pari passo
la mia
maturazione
come
persona,
rifletta le
esperienze
e gli
stati
d’animo
di questi
ultimi
anni.
D’altro
canto, per
indole, mi
piace
affrontare
sfide
sempre più
ambiziose.
Una volta
pubblicato
un libro,
capisco
quali sono
stati i
difetti e
le
mancanze,
cerco di
superarli
nei romanzi
successivi.
Senza
dubbio
ultimamente
preferisco
una
sfumatura
più
realistica,
per questo
ambiento le
storie al
mondo
d’oggi
con
ambientazione
di città
che conosco
bene.
Costruire
mondi nuovi
implica
l’obbligo
di definire
molti
parametri e
comunicarli
al lettore
(geografia,
fisica,
politica,
religione,
razze ecc…)
mentre io
preferisco
concentrarmi
sulla trama
e sulla
psicologia
dei
personaggi.
Una linea
che seguirò
anche in
futuro,
senza
dubbio.
Parlaci del tuo ultimo libro “Gray”.
-Gray,
come mood
e
approfondimento
di
personaggi,
ha un
legame
profondo
con il
precedente
Muses. E
anche come
stile, se
vogliamo.
Tuttavia in
questo
romanzo mi
interessava
più
approfondire
l’Anima
Nera di
Dorian e
Layla, per
cui ho
deciso di
limitare
gli
“intrighi
di trama”,
passatemi
il termine,
ai quali
mi ero
invece
dedicato
con Muses.
Ho tentato
una via
diversa, ma
non è
un
cambiamento.
Solo una
sperimentazione.
Resto un
folle
adoratore
delle trame
complicate
e dei
colpi di
scena.
Com'è nata l'idea di reinterpretare
questo classico? E per spiegare meglio ai lettori, quali sono i punti
in comune e quelli nettamente opposti tra il tuo Gray e quello di
Oscar Wilde?
-In
realtà in
Gray tratto
dei temi
(bellezza,
estetica,
paura della
morte e
dell’invecchiamento)
che ho
già
affrontato
in passato,
da un
concept più
per ragazzi
come in
Estasia a
uno più
complesso
come in
Muses. Ho
scelto di
approfondire
questo
tema, e
da qui
è nata
l’idea
di
riferirmi
al classico
di Wilde.
Oscar
Wilde, del
resto, ha
reinventato
l’idea
del patto
con il
diavolo,
già
presente
nel Faust
di Goethe
e nella
Bibbia.
Tuttavia
non volevo
scrivere un
sequel,
tantomeno
intaccare
la
sacralità
di un
classico
che adoro.
Molti sono
i
riferimenti
al Dorian
di Wilde,
così come
il gioco
sottile di
citazioni,
nomi dei
personaggi,
alcune
caratteristiche.
La storia,
tuttavia, è
completamente
nuova e
non vi
sono
riferimenti
a quella
di Wilde.
Quest’ultimo
affronta il
tema
dell’estetica
nell’epoca
del
decadentismo
di fine
ottocento,
con una
visione
piuttosto
pessimistica
che non
lascia
margine di
speranza.
La mia
visione di
estetica è
ovviamente
contemporanea,
venata di
altre
problematiche
che ci
circondano,
con
contingenze
diverse e
scevra da
ogni
possibile
censura.
Progetti per il futuro? Stai già
lavorando a un nuovo romanzo?
-Sto
ragionando
su nuove
idee, per
adesso le
lascio
decantare,
poi vedremo
cosa ne
uscirà.
Per adesso
è troppo
presto per
parlarne.
Grazie Francesco per essere stato con
noi. Spero di rivederti presto. Un abbraccio!
-Grazie
a tutti
i lettori!
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