Ospite al Gloria's Literary Cafè:
Marta Savarino
Isabelle Morens, giovane e combattiva marsigliese, è ben determinata ad andare a Parigi, alla corte di Versailles, per ottenere la sua vendetta: i suoi genitori e il suo promesso sposo, infatti, sono stati brutalmente uccisi dalle guardie reali, accusati di essere dei cospiratori, dei volgari traditori. Isabelle, unica sopravvissuta, ha l’intera città contro, additata anch’ella come una spia. Nessuno le crede, nessuno è disposto a concederle il beneficio del dubbio. In viaggio verso Parigi, la ragazza viene aggredita da una banda di malfattori intenzionata ad approfittare di lei. A salvarla è Jacques, giovane e misterioso ragazzo parigino…
con quella camicia bianca sporca per le lunghe ore di viaggio
e con quei pantaloni che mettevano in risalto delle forme
che una gonna avrebbe certamente celato allo sguardo.
Le gambe erano snelle ma sode,
modellate sicuramente da anni di corse a cavallo,
il fondoschiena pieno e rotondo,
la vita snella messa in risalto dalla cintura.
Era alta rispetto alla media, circa un metro e sessantacinque.
La cosa che più colpiva di lei erano indubbiamente gli occhi,
grandi, dalle ciglia nerissime
e di un verde dalla tonalità così intensa da ricordare il mare più profondo.
Il naso era piccolo e leggermente all’insù,
mentre le labbra erano piene e carnose.”
Jacques Conte di Portchartain
“Era alto, ma non troppo, le spalle erano larghe così come il petto, braccia e gambe senza dubbio muscolose e Isabelle ebbe un’ulteriore conferma della forza fisica di quell’uomo quando le andò vicino e la sollevò senza alcuno sforzo per metterla poi in piedi davanti a lui.”
Tra i due nasce subito l’amore, ma anche questo sentimento viene presto avvelenato dal dubbio… Chi è in realtà il bel Jacques? E quali sono i suoi legami con la corte parigina? Nel frattempo Isabelle viene ospitata da una famiglia per la quale diventerà una vera figlia, ma in cuor suo continuerà a covare vendetta, cercando inconsapevolmente la serenità e la felicità perdute. Aiutata dalla sua migliore amica Jeanne, la ragazza riuscirà a raggiungere Versailles, ma gli eventi prenderanno una piega inaspettata…
Il commento di Rossella
“Fuga da Versailles” è un romanzo gradevole e ben costruito, seppur scritto da una scrittrice esordiente. L’autrice dimostra di conoscere benissimo il periodo storico in cui si svolgono le vicende, padroneggiando egregiamente le caratteristiche della Francia di quell’epoca, dando la possibilità al lettore di immedesimarsi all'interno delle vicende narrate. Marta Savarino riesce a creare atmosfere antiche e affascinanti, grazie anche a descrizioni ricche, soffermandosi anche su personaggi secondari alla storia ed evidenziandone la particolarità; unica nota stonante nell'insieme, la narrazione che in certi passaggi si perde indigressioni che possono risultare superflue e statiche per chi legge, dilungandosi così in spiegazioni a volte superflue, che rallentano la lettura, tipici "difetti" che possono presentarsi nelle opere prime di scrittori esordienti, superabili nella stesura dei successivi libri. Interessante il rapporto creatosi tra Isabelle e Jeanne: mettendo in risalto il grande sentimento di un'amicizia tutta al femminile, leale e sincera, priva di invidie e rivalità, sentimenti profondi che noi donne conosciamo bene e sappiamo apprezzare fino in fondo. Una lettura adatta a tutti, ma soprattutto alle lettrici che credono nel forte legame dell'amicizia vera...
Ciao Marta, benvenuta tra noi! E' un piacere averti come nostra ospite qui al Gloria's Literary Cafè. Vuoi presentarti ai nostri lettori raccontandoci qualcosa di te?
-Certo, volentieri! Anzitutto ti ringrazio Gloria per volermi ospitare nel tuo blog, è un piacere e un onore. Ed è un’ottima occasione per dare un po’ di visibilità al mio libro! Per quanto riguarda me invece non c’è molto di interessante da dire se non che ho 30 anni, un marito e una figlia splendida e una passione esagerata per i libri, leggo tantissimo e prediligo i romanzi con ambientazione storica.
Uno degli elementi più affascinanti del tuo romanzo è senza dubbio l’ambientazione: la Francia del Re Sole. Leggendo la tua biografia, inoltre, si scopre che tu sei una vera appassionata di questo periodo storico. Vuoi dirci quando e perché è nata questa passione?
-Sì il Re Sole per me è un mito, passatemi il termine, lo è sempre stato! Come molte ragazze della mia generazione l’approccio con la storia francese è arrivato con cartoni animati come Lady Oscar e La Stella della Senna, ambientati in un altro contesto storico è vero ma la Francia di Maria Antonietta e della Rivoluzione sono state per me il punto di partenza per approfondire la conoscenza della storia francese…e per Luigi XIV e la sua Versailles è stato amore!
Colpisce molto la caratterizzazione accurata e approfondita delle protagoniste femminili: donne ribelli e anticonformiste, decise a lottare per i propri ideali senza per questo rinunciare all’amore. Ti identifichi particolarmente in qualcuna di loro?
-Caratterialmente sì, sono testarda e determinata come Isabelle anche se non ho lo stesso coraggio! Preferirei essere riflessiva, razionale e saggia come Jeanne se devo essere sincera. Ad ogni modo le protagoniste di questo romanzo sotto molti aspetti sono ragazze moderne, le loro scelte e il loro atteggiamento fuori dagli schemi per quel periodo storico a mio avviso le rende più vicine alle lettrici che spero possano identificarsi in loro…ma spero anche che questa nota di “modernità” non stoni e non faccia storcere il naso a chi invece avrebbe preferito due protagoniste più conformi alla concezione della donna dell’epoca.
Che valore ha per te l’amicizia tra donne, cosa che questo romanzo esalta particolarmente?
-È importante e il rapporto che lega le due protagoniste è quasi fraterno, più che amiche sembrano sorelle . Forse perché mi sono ispirata al rapporto che mi lega con mia sorella Carla che è anche la mia migliore amica.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Hai in mente un altro romanzo, oppure pensi a un seguito di “Fuga da Versailles”?
-Per ora mi sono dedicata completamente a Fuga da Versailles e alla sua continuazione e conclusione definitiva. Il finale del primo libro lasciava troppe porte aperte, diciamo così, e ho sentito il bisogno di proseguire da dove avevo lasciato i protagonisti ma con ambientazioni differenti. Non più Parigi e Versailles, che comunque rimangono teatro di buona parte degli avvenimenti, ma soprattutto la Scozia : Glasgow, Prestwick, Edimburgo, Hamilton…Ho voluto unire il mio amore per la Francia e per la Scozia insomma! Per il futuro non so, per ora non sto scrivendo nulla, devo essere ispirata per farlo e avere una storia che mia appassioni e in cui creda, come quella di Jeanne, Isabelle, Nicolas e Jacques. E al momento non ce l’ho...Nel frattempo leggo, leggo e leggo, che è sempre utile!
Se avessi la possibilità di dire qualcosa a un lettore che si appresta a leggere il tuo romanzo, cosa gli diresti? Hai timore del giudizio altrui?
-Timore no, ma ci tengo moltissimo ad avere le opinioni di chi legge la storia che ho creato! Ogni commento per me è importante e non temo le critiche perché possono aiutarmi a migliorare e evitare certi errori tipici di chi è un esordiente come me. Qualche buon consiglio mi è arrivato e spero di essere riuscita a metterlo in pratica nel secondo romanzo. I pareri positivi invece, bè…quelli sono motivo di soddisfazione e mi aiutano a rimettermi in piedi nei momenti di sconforto e frustrazione quando vedo tutto nero.
Grazie Marta della bella chiaccherata, è stato un vero piacere averti qui con noi. Spero tornerai presto a trovarci.
Gloria
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