mercoledì 30 marzo 2011

Nuove uscite Mamma Editori...

Bene ragazzi per chi ancora non lo sapesse, la Mamma Editori ha da proporvi due nuovi romanzi della collana "A cena col vampiro".


Miele Nero




Trama

Gabriel ha uno sguardo screziato di nero che è impossibile trovare in altre creature, siano esse mortali, demoni o vampiri. E un'illogica, assoluta determinazione a proteggere Alissa e la sua innocenza. Alissa lavora nel ristorante del padre e ha solo 18 anni. E nessuna delle tre anime di Gabriel è conciliabile con il suo mondo. La passione incontenibile e la maledizione più crudele bruciano nel cuore di una Torino magica e pericolosa in cui le streghe non staranno a guardare. Tra amuleti di ametista, pugnali dalla lama liquida e circhi delle meraviglie in cui nessuno è ciò che sembra, il sangue nero di Gabriel si rivelerà dolce come miele e letale come veleno.


Un nuovo urban fantasy tutto italiano per Alice Winchester, giovane scrittrice esordiente che con questo suo primo romanzo ci farà sognare.


Per averne un assaggio... sul sito della Mamma Editori è possibile leggerne i primi tre capitoli!

Clicca e leggi!




Libro di prossima uscita è "Ombra di Velluto" dell'altrettanto brava Lyna Ring.




Trama

Chi abita in quella casa? È assurdo che non si veda mai uscire o entrare nessuno. Eppure c'è un gatto...La famiglia di Mariasole si è trasferita nella villetta il cui giardino confina con un edificio dall’aspetto antico. Un gatto dal pelo lungo e nero che scatena fremiti e sensazioni sconosciute, un muro che muro non è, cunicoli e porte invisibili… Mariasole cercherà di scoprire chi sia il ragazzo dagli occhi color ghiaccio che le abita accanto. Curiosity killed the cat ma non in questo caso. Qui a rischiare la pelle è la ragazza. Il vicino dalle iridi grigie e dall’aria gitana, infatti, è un po’ troppo aggressivo, agile, silenzioso. Come un gatto appunto, e questo non è il suo unico ineffabile segreto.


Leggi i primi capitoli


Buona lettura!

Anteprima di "436" di Anna Giraldo

Collana Narrativa
Casini Editore


Da questo mese in libreria, il nuovissimo libro si Anna Giraldo:
"436"


Trama

Cosa ci fa un giaguaro in carne ed ossa nel cuore di Londra? Cosa sono tutte quelle reminiscenze di un passato remoto? E le visioni sanguinose che perseguitano Redlie, 17enne venuta dall'Italia, ospite a Londra di zia Daisy? Perché tutti continuano a dirle che la sua luce è abbagliante? Cosa significa? Ci sono nuovi adorabili amici per Redlie. Ci sono una zia un po' squinternata ma premurosa e un padre che da sempre è lontano. C'è un gattino randagio di nome Copernico. C'è un segreto che nessuno vuole rivelarle: - Devi arrivarci da sola - le rispondono ogni volta che lei chiede. C'è un amore, uno splendido e tenebroso giovane, dalle abitudini e dai comportamenti inspiegabili. Ma c'è anche David. Ossuto e grigio, quanto spietato e violento. Come mai si ostina a perseguitare Redlie? Cosa sta cercando? Perché pensa che Redlie possa dargli ciò che vuole? C'è una battaglia all'ultimo sangue che attende Redlie. È la battaglia per il suo amore, per i suoi amici, per la sua vita.

Il romanzo ci parla di Redlie McFarlane, questa giovane ragazzina dall'infanzia difficile. Cresciuta senza un padre e con una madre poco presente, decide di trasferirsi per un breve periodo a Londra dalla zia Daisy -sorella del padre- nonostante il parere contrario della madre.
A Londra Redlie inizierà una nuova vita. Conoscerà meglio sua zia, la vita frenetica della città e si farà nuovi amici: Honey, Elliot, Anthony, Lucas e Tree, ma sarà Sean il ragazzo capace di farle battere forte il cuore. Tremandamente bello e misterioso e dall'aria stranamente familiare...
Molti segreti saranno svelati e molte saranno le sfide da affrontare, ma lei non sarà sola.



Il Booktrailer

436 - Anna Giraldo from Casini Editore on Vimeo.


Leggi i primi capitoli




L'autrice

Anna Giraldo è laureata in Economia e Commercio, vive a Mantova. Consulente informatica, appassionata lettrice ha comiciato a scrivere nel 2008 e "436" è il suo romanzo d'esordio.


lunedì 28 marzo 2011

Made in Italy con... Alessandro Fusco

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Oggi nella nostra italianissima rubrica "Made in Italy", sono felice di ospitare un altro amico del Gloria's Literary Cafè: Alessandro Fusco

Ciao Alessandro, benvenuto nel mio blog! Come saprai, qui al Literary Cafè non si può fare una bella intervista a stomaco vuoto, quindi preparo qualcosa di caldo da bere insieme. Ti va un caffè? Ah quasi dimenticavo, ho preparato una torta alle mele e cannella... una vera delizia!
-Un saluto a te, Gloria. Molto gentile per il menù, non rifiuto mai un dolce vista la mia golosità. Per il caffé mi tocca dire di no, la caffeina è entrata da qualche tempo nella lista nera del mio stomaco. Se capitassi ospite tu ricambierei con dello squisito miele alle fragole comprato di recente a Ravenna.

Miele alle fragole? Devo assolutamente assaggiarlo! Ok, ora che ci siamo accomodati e abbiamo dolce e caffè -per me- a disposizione, possiamo iniziare la nostra chiaccherata.
Alessandro vuoi essere tu a presentarti ai nostri lettori? Parlaci un po' di te, di com'è nata questa tua passione per la scrittura.
-Ammetto che alla prima domanda di rito, che mi è stata fatta anche all'inizio del corso che sto seguendo a Milano, mi sono trovato un po' imbarazzato. Non tanto per la domanda in sé, quanto per la sequenza piuttosto lunga di eventi che mi hanno portato a scrivere e per la quale non so mai bene da dove cominciare. Diciamo, per cercare di farla breve, che ho coltivato sin da ragazzino una grandissima passione per miti e leggende in primo luogo, ho scoperto ai tempi del liceo di cavarmela con le parole, ma per diversi anni mi sono dedicato a tutt'altro genere di interessi e passioni, a cominciare dal disegno e dalla musica. Perché da qualche tempo sento di dover metter nero su bianco quello che ho dentro, che ho vissuto, o in cui credo? Semplicemente perché ritengo di aver percorso la giusta sequenza di esperienze e solo adesso, complice anche un ritorno a una lettura più assidua, credo di essere in grado di esprimere il meglio per iscritto. A parte questo ho 37 anni, sono nato in Piemonte, ho vissuto a Milano, ho studiato storia medievale e ho sono passato per diverse esperienze lavorative a cominciare dal grafico.

Parliamo ora delle tue bellissime poesie. Le poesie che ho letto mi sono piaciute tantissimo, ricche di piccole e grandi emozioni, sussurrate in punta di piedi tra righe di semplici parole, ma che dietro tanta umiltà nascondono un profondo significato.
-Bella l'espressione "in punta di piedi", se non fosse che in alcuni casi le avrei proprio urlate ai quattro venti certe parole.

Ecco qui di seguito la prima poesia di Alessandro che ho scelto per voi, contenuta nella sua raccolta intitolata "D'Amore e di Follia". Ci parla di come l'amore riesca a trasformare la nostra vita, di come tutto possa cambiare all'improvviso, compresi i nostri occhi che forse per la prima volta, dopo anni di buio, riescono a vedere la luce.
Poesia pubblicata in ben tre antologie e finalista in diversi concorsi dal 2009 ad oggi.



Sei entrata nella mia vita


Sei entrata nella mia vita,
ci sei entrata in punta di piedi
stringendo la tua
, tutta stropicciata
come un peluche abbandonato,
piangendo lacrime invisibili

ad un mondo di ciechi.

Sei entrata come la luce
nella soffitta del mio cuore
ed ogni cosa ora riflette

del tuo sguardo gentile,
degli occhi tu
oi innocenti,
del bisogno nostro d'amore.

Tu che dall'inverno m'hai ridestato,
che le parole più do
lci per me hai serbato,
tu che m'hai insegnato che una libellula
può essere bella come una farfalla
e che neppure il tempo, o la solitudine,
possono sottrarci i sogni più preziosi


non lasciare la mia mano,
portami via da tutto questo nulla...
Non dimenticarmi, meraviglioso segreto,
poiché un dì la notte ed il giorno

del nostro abbraccio infinito,
finalmente liberi,
saranno gli araldi.


Come ho già detto, questa è una bellissima poesia che parla d'amore, o meglio un'opera dedicata a colei che ha fatto sbocciare questo grande sentimento e la voglia di viverlo.
Anche se la domanda pare scontata: com'è nata quest'opera? Cosa ti ispirato davvero? Una donna speciale immagino.
-Nel bene e nel male quasi tutti i componimenti di "D'Amore e di Follia", la mia raccolta appunto, sono nati dal bisogno di esprimere ciò che provavo per alcune persone. Nel bene perché, ancora oggi, sono certo della sincerità dei sentimenti in gioco, in quasi tutti i casi da ambo le parti. Nel male, ahimé, perché non posso nascondere il difficilissimo rapporto che ho da sempre col gentil sesso, che pare oggi non farsene un granché della "gentilezza". La passione romantica, a mio avviso, è slancio e ardore iniziale, ma poi chiunque, soprattutto le donne, anche le più giovani, forti della loro emancipazione e soprattutto preda di un grande desiderio di affermazione, non sono attratte più di tanto da certi aspetti emozionali. Piangono di fronte a un bel film, certo, si compiacciono se un uomo regala ancora loro un fiore, o una poesie -specialmente se grandicello come me-, ma fanno poi subito i conti su quello che conta più di tutto: la sicurezza. E io di quella, purtroppo, inizio a coltivarne e raccoglierne a mala pena ora, per una lunga serie di motivi personali che non occorre discutere.
Spero che di quello che ho scritto, in versi, resti l'onestà di aver creduto in un grande sogno, forse il più piccolo per molte persone di oggi, ma per me il più importante e appagante: l'Amore.

Molti scrittori attraverso la "penna" riescono a esorcizzare molte delle loro paure, delle loro fragilità, dei loro dolori... è un modo per tirar fuori ciò che a parole e a gesti non riusciamo a spiegare: mettiamo a nudo noi stessi. Sei d'accordo con questo mio pensiero? E' una cosa che tu stesso vivi in prima persona quando scrivi?
-Sì, c'è sempre questa tendenza da parte di ogni autore a mio dire. Ovviamente il discorso va affrontato in maniera diversa se si parla di poesia o di narrativa. Nel primo caso non ci vedo nulla di male, anzi. Diffile per me sarebbe mettere in versi qualcosa che non ho vissuto in prima persona, anche di negativo. Che in questo modo riesca a ottenere la mia catarsi da tante delusioni, beh quello ancora non te lo saprei dire onestamente. In un racconto, o un romanzo, il vero scrittore sa invece disgiungersi da se stesso, sa calarsi anche nella parte dell'essere umano più spregevole e lo fa in modo così professionale che nessuno possa avere dubbi su ciò che il personaggio in questione prova. La credibilità in poesie è data dalla trasparenza dell'autore, in prosa dal suo inganno.

Altra poesia dove l'amore fa da padrone. Non l'amore dichiarato per una donna, bensì l'amore per una città: Ferrara. Questo è il titolo della seconda opera che ho scelto per voi, una poesia dedicata a questa bellissima provincia, ricca di vita, di gioiosi ricordi e sentite emozioni, anch'essa appartenente a una raccolta, frutto del premio "Borgo Ligure" del 2010.


Ferrara


Un giorno all’improvviso
m’hai accolto fra le mura
e col cuore stretto in gola

ho promesso di tornare.
Tu le notti più calde
hai acceso vanitosa
nelle piazze già festanti,

sui gradini dell’estate
e con mille squisitezze
hai viziato la mia bocca.
Nel rosso tuo ventre
ho ritrovato la vita,
come il sole che divampa

dalla cima dei rampari.
E non saprei ricordare
altri giorni concreti,
felicemente impazziti
come stornelli notturni

che vivaci t’inebriano.
E non posso più scordare
quella pioggia sul castello,
non il trillo delle bici,

nè il profumo dei fornai
che si spande nella bruma.
E ho nutrito il mio rimpianto
dei colori di contrade,

dove un giorno sarei corso
dietro un bimbo spensierato
ed il fiero suo stendardo.



La domanda nasce spontanea: perchè Ferrara?
-Ferrara è stata la città in cui è nata e cresciuta, per un certo periodo, quella che ho creduto essere la mia prima e vera relazione adulta, completa, il famoso sentimento ricambiato a cui accennavo prima, senza se e senza ma. Grosso errore, grande ferita. Ciò non toglie un solo grammo al piacere che ho avuto di scoprire una città ricca sotto ogni punto di vista, davvero a misura d'uomo e romantica per come vedo la vita, salvo poi aver conosciuto chi davvero a Ferrara c'è cresciuto e mi ha saputo far vedere lo stesso luogo oltre "l'inganno" del cuore. È chiaro quindi che ciò che mi è mancato non fosse la città in sé -a parte forse i Cappellacci!-.

So che ami in particolar modo scrivere poesie, ma ti stai dedicando anche a un altro progetto di genere fantasy. Sono molto curiosa, perchè come tu ben sai, io adoro questo genere. Ci puoi dare qualche anticipazione in merito?
-Ma certo. L'idea di scrivere un romanzo, anzi un'intera saga, di genere fantastico risale a un periodo ben precedente alla poesie. Per circa vent'anni ho masticato pane e fantasy, giochi di ruolo, illustrazioni di draghi e castelli come moltissimi giovani che, scopro ogni giorno, sono fan più accaniti che mai del genere. Non ho però usato a caso la parola "fantastico" per prima, perchè reputo i contenuti, ma soprattutto lo stile e i modelli che faccio miei diversi dal "fantasy" di oggi. La parte di coloro che hanno potuto leggere il libro -che sarà pubblicato nel 2012 da Il Ciliegio- e mi hanno mosso alcune osservazioni critiche , per fortuna molto piccola rispetto a chi lo ha apprezzato, ritiene ch'io sia troppo legato a Tolkien, o al ciclo Arturiano. Ma posso assicurare chiunque che, nel primo volume dell'Eletto di Alur, La Sesta Regola, non ci si può assolutamente fermare al fatto di scrivere in maniera classica. Mi sento orgogliosamente un "reazionario" nel campo della scrittura, sono cresciuto con gli scrittori dell'Ottocento e con i miti antichi di Eire. Non mi interesso di scrivere di battaglie al limite dell'inverosimile, scene dettate dalla sola spettacolarità, di draghi che sembrano Gormiti da collezione. Queste cose vanno bene nel mondo dei videogiochi, la letteratura deve insegnare, ispirare emozioni umane vere e, nel caso di una storia dal sapore antico, trasmettere gli ideali e la forza di un tempo che non c'è più, forse ideale, ma di sicuro necessario in un tempo privo ormai di molti valori.

Bene Alessandro, siamo giunti al termine della nostra chiaccherata! Io mi sono mangiata ben due fette di torta -chiaccherare mi mette appetito-.
Cosa possiamo dire ancora di te per chiudere in bellezza questo nostro pomeriggio insieme? Parteciperai a qualche manifestazione, hai in programma qualche presentazione in giro per l'Italia?
-Attualmente il primo e unico impegno come scrittore è quello di essere presente a Barrafranca, in provincia di Enna, per domenica 10 aprile, per la premiazione del Concorso Nazionale "La Biblioteca D'Oro", avendo vinto con una poesia il primo premio nella categoria a tema, "L'amore
oltre ogni confine: il tempo, lo spazio, la vita", e ottenendo così la pubblicazione della raccolta. Quando invece sarà annunciata l'uscita della Sesta Regola, so per certo che dovrò preparare -molto volentieri- un po' di bagagli.

Alessandro ti ringrazio di essere stato in nostra compagnia, mia e di tutti i lettori del blog. Spero ti sia trovato bene al mio literary cafè e mi auguro di riaverti presto mio ospite col tuo nuovo lavoro. In bocca al lupo per tutto, mi raccomando continua così!
-Il ringraziamento più grande spetta a te, per la splendida opportunità che mi hai concesso. Non nascondo che ricevere una prima intervista è una bella emozione, specialmente su internet, magico quanto strano mondo a cui devo tutto da quando ho deciso di rimboccarmi le maniche e scrivere. Approfitto soltanto un attimo ancora, se me lo permetti, per ricordare i miei due siti principali, dedicati rispettivamente alla saga e alle poesie.
Un saluto caloroso quindi a te e a tutte le lettrici e i lettori del blog.



sabato 26 marzo 2011

Made in Italy con... Alessia Gazzola





L'allieva


"E' giovane. E' brava. Non regge bene le autopsie.
Ma ha tutta la morte davanti.
"


Alice Allievi è la giovane protagonista di questo romanzo. Specializzanda in Medicina Legale, vive a Roma in un piccolo appartamento dall'affitto improponibile, in un palazzo senza ascensore davanti alla metro Cavour. Divide la casa con Nakahama Yukino, detta semplicemente Yuki, giovane ragazza giapponese di ventitre anni, studentessa di Lingua e Letteratura italiana che ha deciso di fermarsi a Roma nel tentativo di migliorare la sua preparazione e imparare correttamente la lingua. Piccola, stravagante e sempre allegra, Yuki adora mangiare patatine sul divano e guardare dvd.


Oltre a studiare per diventare un buon medico legale, cosa fa Alice nella vita?

Alice non è una ragazza da "vita mondana". Ama il suo lavoro più profondamente di quanto non dia a vedere e il tempo libero lo passa con le amiche del cuore: Alessandra, pediatra e collega di studi, da sempre invaghita di Marco -fratello di Alice- e Silvia, avvocato, capelli rossi ramati, sempre impeccabilmente glamour.
Alessandra più pacata e tollerante, Silvia più diretta e spontanea, senza troppi peli sulla lingua.

Tra turni di lavoro all'Istituto, aperitivi e cene con le amiche, trascorre le sue giornate ignara di tutte le novità, più o meno catastrofiche, che le ricadranno addosso. Come se non avesse già abbastanza problemi di suo... è Alice stessa a cercarli o sono i problemi a trovare lei?
Il lavoro all'Istituto è diventato un caos: una vera a propria giungla dove l'animale più forte mangia quello più debole.
Alice ha un carattere forte e se vuole sa essere tenace, persino testarda, ma purtroppo è una distratta cronica, sempre con la testa tra le nuvole. Molti riderebbero delle sue "accidentali distrazioni" ma non i suoi diretti superiori...


"Sapevo già che lei è distratta. Un po' dormiente.
Ha commesso errori irripetibili.
Ha sbagliato a compilare documenti,
ha letteralmente frantumato dei reperti,

si è tirata indietro di fronte a esumazioni.

Ma che fosse capace di smarrire una salma, non l'avrei mai creduto possibile.

Lei è riuscita in qualcosa di unico, Allievi:
nessuno che io conosca, anzi, forse nessuno al mondo
ha mai raggiunto tali vette di inettitudine.

Perdere un cadavere..."



Come in ogni "scuola" che si rispetti c'è sempre la bellona della classe, quella che ha sempre gli occhi di tutti puntati addosso, che ama per questo mettersi in mostra e primeggiare sempre sugli altri. Ammirata dai colleghi non tanto per le sue qualità intellettuali, quanto più per il suo fondoschiena: ecco Ambra Mirti della Valle, la cosiddetta "ape regina" dell'Istituto.
E la "secchiona" sempre preparata, guardata con riguardo da tutti, accondiscendente, pacata e sempre pronta a dare una mano? Il suo nome è Lara Nardelli, capelli rossicci tendenti al crespo, aspetto un po' trasandato e lineamenti anonimi.


Chi manca all'appello?


Ma certo! Lui, l'irraggiungibile, quello che tutte vorrebbero, ma che nessuna osa avvicinare davvero: Claudio Conforti. Divenuto da poco ricercatore dell'Istituto e quindi diretto superiore di Alice: capelli castani, occhi verdi e -come tutti i belli che sanno di esserlo- arrogante e presuntuoso, ciò nonostante un medico brillante e competente, visto perciò da Alice come suo punto di riferimento e fonte d'ispirazione.



Un uomo che sa far sospirare molti cuori... e quello di Alice?


Ma se pensavate che Claudio fosse l'unico uomo affascinante della storia, vi siete sbagliati di grosso! Ecco un principe azzurro senza cavallo ma con la valigia sempre pronta, un uomo dalle mille risorse e dallo spirito libero, che lo spinge a viaggiare di continuo per il suo lavoro: Arthur giornalista di una delle più note testate italiane. Capelli chiari ondulati leggermente scarmigliati che gli conferiscono un'aria sexy e un po' ribelle, pelle ambrata e occhi azzurri... insomma bellissimo, tranne che per un piccolo particolare non troppo trascurabile: è il figlio di Malcomess il capo "supremo"di Alice, il boss dell'Istituto famoso non certo per la sua simpatia e disponibilità!


"Sono Alice Allievi" dico poi porgendogli la mano.
"Arthur Malcomess" risponde porgendo la sua.
"Malcomess?" chiedo corrugando la fronte.
"Ma dai! Come quello stronzo del mio capo"
non è stato elegante dirlo, lo so, ma ho esagerato con i mojito
e ora mi sento lievemente disinibita.
Lui inarca le sopracciglia. "Paul Malcomess?"
"Sì" rispondo, e i battiti cardiaci accelerano.
Come ho potuto essere così stupida?
Come se di Malcomess ce ne fossero chissà quanti a Roma...
Adesso si scopre che sono parenti.
"Paul Malcomess, il medico legale?"
"Sì" mormoro flebilmente. Sul volto di Arthur si dipinge un sorriso malizioso.
"E' mio padre" risponde amabilmente, con tono nient'affatto offeso.
Merda. Merda. Merda.


La nostra storia inizia con il ritrovamento di un cadavere: Giulia Valenti, una giovane studentessa di giurisprudenza proveniente da una famiglia abbiente e molto conosciuta. Creatura affascinante nonostante la sua accentuata magrezza da fotomodella, capelli neri lunghi fino alla vita, un viso acqua e sapone. Viene ritrovata morta nell'appartamento che condivideva con l'amica Sofia Morandini de Clés, compagna d'Università di Giulia. Claudio insieme ad Alice e Ambra si reca sul posto per un sopraluogo. Inizialmente si pensa possa essere stato un fatto accidentale ad aver provocato la morte -lo stipite della porta è imbrattato di sangue, è ferita alla nuca e non vi sono apparenti escoriazioni esterne che possano far pensare a un tentativo di aggressione o difesa da parte della vittima- ma Alice non è convinta, tanto più che la nostra protagonista ha conosciuto casualmente Giulia il giorno prima, in un negozio del centro e ha udito parte di una strana telefonata...


Con chi stava parlando Giulia al telefono? Forse con il suo assassino? Si sa, Alice ha molta fantasia, si fa coinvolgere ed è troppo emotiva...
ma se stavolta avesse davvero ragione?


Il mio giudizio

Un libro interessante sotto molti aspetti, ricco di suspance, di sentimenti e ironia. Alessia Gazzola col suo scrivere fluido, semplice ma molto dettagliato e descrittivo fa "vivere" i suoi personaggi a trecentosessanta gradi, rendendoli veri. Mi sono sentita coinvolta dai drammi di Alice, dalle sue sconfitte e dalle sue vittorie, emozionandomi con lei. Sin dai primi capitoli il lettore viene trascinato nel suo mondo. La sua scrittura scorrevole, mai monotona, alterna momenti drammatici a scene divertenti e superficiali con estrema naturalezza, senza forzature. Alice incarna la ragazza della porta accanto, non la super eroina dei film e credo che questo sia il suo maggior punto di forza: in ognuno di noi c'è una pizzico di Alice e ci riconosciamo facilmente in lei.
Un thriller tutto italiano con un pizzico romance che non guasta mai... un romanzo per nulla scontato, ma che vi sorprenderà pagina dopo pagina:

assolutamente da leggere!



Quattro chiacchere con Alessia



Cari amici del blog, oggi ho il piacere di ospitare qui al Gloria's Literary Cafè la bravissima
Alessia Gazzola


Ciao Alessia, benvenuta! Accomodati pure. Oggi per l'occasione ho preparato anche dei dolcetti al cocco e cioccolato, perché devi sapere che sono molto golosa e devo sempre avere a portata di mano qualcosa di dolce da sgranocchiare per allietare la giornata! Spero ti piacciano. Ecco qui una tazza di caffè fumante, con lo stomaco pieno si chiacchera meglio, non trovi?
-Sì, molte grazie!


Alessia, medico chirurgo specializzanda in Medicina Legale. Come sei arrivata a scrivere un libro? Com'è nata questa tua passione per la scrittura?
-Ho sempre scritto, sin da quando ero bambina, dapprima favolette poi racconti brevi e infine mi sono cimentata con i romanzi. Diventare specializzanda in medicina legale mi ha offerto lo spunto per una storia nuova che poteva risultare interessante: un incrocio tra un chick lit e un giallo light.


Bene parliamo del tuo libro. "L'allieva" tuo romanzo d'esordio, è nato dall'ispirazione data da qualche caso particolare e curioso in cui ti sei imbattuta nel tuo lavoro o semplice fantasia?
-No è nato come strumento di evasione dalla mia quotidianità lavorativa a volte triste e pesante.


Lo immagino, il lavoro del medico legale non è cosa semplice, si ha a che fare sempre e costantemente con la morte, ma penso che forse questo aiuti ad apprezzare molto di più la vita di tutti i giorni.
Una domanda che pongo spesso agli scrittori esordienti è questa: com'è stata la tua "avventura" alla ricerca di un editore?
-Ho scelto di avere un'opinione sincera da parte di una persona esperta, per questo ho consultato un'agente letteraria che si è innamorata del libro e lo ha proposto a tre case editrici. Noi abbiamo scelto la Longanesi.


Avventura con meritato lieto fine! Volevo farti i complimenti per tutte le interessanti curiosità mediche che hai citato nel libro -estrazione del Dna, virtopsy...- che per un'accanita fan di CSI come me sono il massimo!
-Grazie mille!!


Parliamo dei tuoi personaggi. Devo essere sincera, la mia preferita in assoluto è Alice. Come si può non amarla? Incarna alla perfezione tutte le nostre fragilità, i nostri desideri, le nostre ambizioni. Dal medico al cuoco, dall'operaio allo studente universitario: tutti abbiamo il desiderio di riuscire in qualcosa e sogniamo di realizzarci nel lavoro facendo quello che più amiamo fare; tutti noi vogliamo dimostrare a superiori, colleghi e amici, di poter essere qualcuno, ma prima di tutto vogliamo dimostrarlo a noi stessi anche se spesso ci risulta difficile.
Alice è la nostra Bridget Jones italiana, capace di strappare un sorriso anche nelle situazioni più disperate! Quanta Alice c'è in Alessia?
-Grazie davvero per averla capita. E' un personaggio un po' paradossale, vuol fare un lavoro impegnativo per il quale non è assolutamente tagliata ma mi piace che sia caparbia e temeraria. Come me, Alice è emotiva e insicura, ma poi non ci accomuna nient'altro, lei non è il mio alter ego.


Cosa mi dici dei protagonisti maschili Claudio e Arthur? Io sono ancora piuttosto combattuta su chi mi piace di più... ma perché scegliere? Li adoro entrambi!
-Originariamente Claudio era nato come un personaggio negativo. Poi ha assunto vita propria ed è risultato molto sfumato. Per questo mi piace tantissimo. Arthur rispecchia più un mio ideale di uomo, ed è ispirato alla figura di Ryszard Kapuscinski, un reporter polacco venuto a mancare qualche anno fa.


Non voglio svelare particolari del finale, però leggendo le ultime righe, mi sembra di aver capito che la nostra Alice diventerà parte importante nelle prossime indagini dell'ispettore Calligaris. Sbaglio?
-Eh già! Sto scrivendo il seguito e Alice sarà certamente più matura. Collaborerà con Calligaris in maniera più attiva e soprattutto, finalmente, consensuale!


Domanda di rito che sono sicura interesserà moltissimi dei nostri lettori: a quando il secondo libro della serie?
-Primi mesi del 2012...

Bene allora aspetteremo con ansia, sono curiosissima di vedere cosa combinerà di nuovo la nostra Alice! Alessia siamo arrivati alla conclusione di questa deliziosa intervista e senza accorgercene abbiamo finito tutti i dolcetti!
Ti ringrazio col cuore di aver accettato il mio invito e di aver trascorso un po' di tempo con noi. E' stato davvero un pomeriggio piacevole! Spero di riaverti presto mia ospite qui al Gloria's Literary Cafè, magari per parlarci di un tuo nuovo progetto.
-Lo spero anch'io, magari per il prossimo libro!


Certamente! Non vedo l'ora, ti aspettiamo a braccia aperte!