domenica 31 luglio 2011

Recensione "Rot & Ruin" di Jonathan Maberry







Benny Imura sta per compiere quindici anni e come prevede la legge, deve trovarsi un lavoro per guadagnarsi la sua razione quotidiana di cibo. Tutto sarebbe più semplice se ogni lavoro trovato non fosse o troppo noioso o troppo faticoso per lui.
Dopo aver provato di tutto, Benny non ha molta scelta: o si accontenta di un lavoro qualsiasi, oppure deve accettare l'offerta fattagli dal suo fratellastro Tom, imparando da lui il faticoso mestiere di cacciatore di zombie. Tom Imura, infatti, è uno dei più famosi cacciatori della città, il suo nome è conosciuto e stimato da tutti; è sopravvissuto alla Prima Notte e tutta la gente che si è salvata da quella carneficina lo deve a lui e a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di confinare gli zombie in quella che è diventata la città di Rot & Ruin.


Ma cos'è accaduto realmente quella notte?
Nessuno lo sa con certezza,
come nessuno sa esattamente in che modo si sia propagata l'epidemia.







Solo Benny, a differenza degli altri, non si sente orgoglioso di suo fratello, anzi, il loro rapporto è sempre stato tutto tranne che "fraterno". Non è mai riuscito a cancellare dalla mente il ricordo di Tom -allora ragazzino- che scappava con lui in braccio, abbandonando dietro di sé sua madre, lasciandola così in balia del padre, ormai trasformato in uno zombie affamato. Non l'ha mai perdonato per questo.
Lui non vuole diventare un cacciatore di zombie, non vuole diventare come Tom, ma nonostante rifiuti questa idea con tutto se stesso, si vede costretto ad accettare la proposta di iniziare con lui il tirocinio.
Oltrepassando i confini di Rot e Ruin, Benny scoprirà tante cose, molte più cose di quante in realtà sia pronto a conoscere... su se stesso, su suo fratello e sul mondo che c'è al di là della recinzione.






Ma qual è davvero il mondo reale?
Sono gli zombie a essere stati relegati a Rot e Ruin
o sono loro quelli intrappolati in una città fantasma,
fatta di apparenze e false illusioni?


"L'uomo può vivere circa quaranta giorni senza cibo,
circa tre giorni senza acqua,
otto minuti senza aria,
ma non più di un secondo senza speranza."






Il mio commento

"Rot & Ruin" un libro sugli zombie? Non esattamente; un romanzo che identifica lo zombie più come conseguenza di uno scenario apocalittico che come vera e propria figura soprannaturale protagonista della storia. Se si scava in profondità, oltre all'apparenza "fantastica" della storia, si possono cogliere significati importanti, basati su valori umani quali la famiglia, la speranza nel futuro e le diversità sociali.
L'epidemia che ha generato il fenomeno "zom" potrebbe essere perfettamente sostituita da qualsiasi altro grande problema sociale e il risultato finale non cambierebbe. La nostra piccola società affronterebbe comunque il problema in un modo molto semplice: facendo finta che non esista e quindi non sia realmente un qualcosa di cui occuparsi seriamente...

Pigrizia, menefreghismo, ignoranza o semplicemente paura di affrontare qualcosa
che non si conosce davvero?

Ecco perché i cacciatori di "zom" vengono considerati degli eroi, anche se la gente non sa cosa realmente loro facciano e non se ne preoccupa, sentendosi comunque al sicuro nella propria ignoranza. "Rot & Ruin" è un viaggio d'amicizia, di scoperta e di crescita personale per Benny, un viaggio che lo porterà lontano, dove non avrebbe mai creduto di poter arrivare.
Una scrittura scorrevole e piacevole quella di Jonathan Maberry, adatta a tutti, anche ai lettori più giovani, viste le scene descritte non eccessivamente crude; un romanzo per tutti coloro che non vogliono smettere di sperare in un futuro migliore, superando la paura per l'ignoto che la vita ci impone di affrontare quotidianamente.