martedì 25 febbraio 2014

Recensione: "L'iniziazione" di Evie Hunter



Abbie è una reporter americana d'assalto. Lei non si occupa di gossip e cronaca rosa. I suoi articoli sono sempre scottanti: politici corrotti, tangenti, traffici illegali... argomenti piuttosto scomodi, che la portano a girare il mondo cacciandola in situazioni spesso spiacevoli, per non dire pericolose, ecco perchè per sfuggire ai due tizi poco raccomandabili che la stanno pedinando da giorni, si trova costretta a intervistare la famosa star del cinema Jack Winter, salendo così di corsa sul suo jet privato, in decollo dall'Honduras dopo aver girato uno dei suoi ultimi film.




"Lui le tese la mano. Aveva mani grandi, notò lei,
e la sua stretta era forte, decisa.
-Sono Jack Winter-.(...)
Finalmente sorrise. Un sorriso maledetto come la sua reputazione.
Quelle labbra sensuali si incurvarono, mettendo in mostra denti bianchi 
e una sola fossetta nelle guance regolari.
I suoi occhi scintillarono, ancora più blu del solito.
Sullo schermo era affascinante.
In carne e ossa, Jack Winter mozzava il respiro.
Continuò a sorridere, in attesa di una risposta.
Oh, calmati.
Non sei una stagista rosa ossessionata dalle star.
E' solo un lavoro come un altro.
Abbie si sporse in avanti e gli tese la mano.
-Abbie Marshall. Felice di conoscerla, signor Winter.
Grazie del passaggio.-"


Jack è sicuramente bellissimo e affascinante, tuttavia dopo solo dieci minuti in sua presenza, Abbie comincia a non sopportare più la sua arroganza e presunzione. Nonostante il sollievo di essere scampata a un pericolo certo, improvvisamente si pente di essere salita sul jet di una star montata come lui, soprattutto quando Jack comincia a riempirla di domande troppo personali per i suoi gusti. Ma chi si crede di essere?
Fortunatamente la stanchezza degli ultimi giorni prende il sopravvento e Abbie si addormenta come una bambina, rannicchiata sul comodo sedile in pelle accanto al finestrino, almeno fino a quando non è lui a svegliarla in malo modo.


"-Rimani dove sei, e tieni ben stretta la cintura.-
-Non prendo ordini da lei.-
-Questo ordine sì.- Non aveva tempo di spiegare.(...)
-Che succede?-, chiese Abbie mentre lui tornava verso la cabina del pilota.
Il pilota aveva smesso di respirare e l'aereo scendeva attraverso le nuvole, 
verso il terreno.
Non c'era dubbio, stavano per schiantarsi.
C'era una sola domanda:
era uno schianto da cui potevano sopravvivere oppure no?(...)
-Reggetevi forte, aggrappatevi a qualcosa-, urlò verso la cabina.
-Stiamo andando giù, sarà un atterraggio duro-."





Abbie non riesce a crederci: ora è lei a sentirsi dentro a un film, il problema è che non è un'attrice e non sta recitando! Ma nonostante si ritrovi nel bel mezzo della giungla con tre uomini, a chilometri e chilometri dalla civiltà, non può fare a meno di pensare a quale straordinario articolo potrà scrivere da un'esperienza simile, soprattutto se uno dei suoi compagni d'avventura ha un sacco di nomination agli oscar... Mentre i giorni passano lenti e le speranze di sopravvivere si fanno sempre più fioche, Abbie non può far a meno di scoprire lati di Jack che non conosce e che la colpiscono forse più della sua innegabile bellezza. Non si comporta come una donnicciola viziata e capricciosa -come invece fa Zeke, il suo manager- ma riesce a infondere a tutti una sicurezza incrollabile e un coraggio che mai si sarebbe aspettata, nel salvarle la vita da un mortale serpente che improvvisamente l'attacca. Forse in preda a queste forti emozioni, coglie l'attimo e lo bacia, non un bacio timido e imbarazzato, bensì un bacio appassionato, quasi selvaggio.




"Ho baciato Jack Winter.
Oh, buon Dio, non posso crederci.
L'ho baciato. E non solo, sono stata io a cominciare.(...)
Fece un profondo respiro. Non si sarebbe ripetuto. 
Era solo rimasta traumatizzata dal serpente assassino.
Avrebbe baciato chiunque, e non avrebbe significato proprio niente.
Quel bacio poteva quasi essere considerato terapeutico.
Una medicina."





I giorni seguenti sembrano scorrere come se nulla sia accaduto, lui non ne ha più parlato e lei, dal canto suo, è ben decisa a stargli lontana. Lei ha un fidanzato a casa che l'aspetta -se mai riuscirà a tornarci- e si sente terribilmente in colpa. Tutto sembra tornato alla normalità tra loro, almeno fino a quando per colpa della sua testardaggine a non ascoltare le raccomandazioni di Jack, rischia di farsi sbranare da un giaguaro, attirato dai resti del pesce appena mangiato. 


"Jack la prese per il polso e la trascinò via.
Lei cercò di fare resistenza, ma era impossibile opporsi.
Quell'uomo era una forza della natura.
Una forza della natura incazzata di brutto.(...)
Si rifiutò nella maniera più assoluta di ammettere 
che una parte di lei adorava quella forza.(...)
La trascinò in una caverna che non aveva notato prima.(...)
-Hai idea di quello che hai fatto?-(...)
-Non è stato un problema. Nessuno si è fatto male-.
Risposta sbagliata. La rabbia accese gli occhi di Jack, 
ma il suo tono di voce divenne più pacato... e ancora più sinistro.(...)
-Che hai intenzione di fare?-
-Questo.-
Non lo vide muoversi. Un attimo prima era davanti a lei, 
inquietante come un professore arcigno.
E un attimo dopo la stava sollevando e trascinando su un lato della caverna.
Quando riuscì a riprendere fiato, lui si era seduto su una roccia 
e l'aveva costretta a stendersi sulle sue ginocchia.
-Ti avevo avvertito che ci sarebbero state delle conseguenze.
 E adesso le devi affrontare.-(...)
-Lasciamo andare maledetto bastardo.-(...)
Alzò la mano. La colpì.
Ahi! Il suo intero corpo fu scosso da un brivido.
-Fa male!-
Lui scoppiò a ridere.
-Che ti aspettavi?-
La sua mano si abbattè di nuovo, stavolta persino più forte.(...)
Urlò.(...)
Con suo grande orrore, le sfilò la cintura dei pantaloni e glieli tolse, 
insieme alle mutandine.
No, non poteva farlo sul serio. Era umiliante.(...)
Jack passò delicatamente una mano sulla sua schiena nuda.
 Con sua grande mortificazione, 
abbie scoprì che il contatto con la pelle calda era delizioso.
Dovette sforzarsi per non sollevare il suo corpo, per non andare incontro al suo colpo,
 per non implorarlo di farlo ancora. La sculacciò di nuovo.
-Mi dispiace, mi dispiace. Non lo farò più. (...) Ah!-
L'angolo dell'ultima sculacciata fu diverso, e la spinse contro la sua coscia, 
sprigionando scintille di piacere che la attraversarono da capo a piedi.(...)
-Ancora. Più forte.- 
Non riusciva a credere di aver detto quelle parole, ma lui non se lo fece ripetere due volte.
La sua mano scattò di nuovo, più forte, ancora più forte, strappandole il fiato, inondandola di piacere.
Non si era mai sentita così prima, 
non aveva modo di opporsi all'inarrestabile cascata di sensazioni 
che si era abbattuta su di lei. 
Si abbandonò alla corrente, e Jack la condusse più in alto, sempre più in alto, 
finchè non raggiunse l'orgasmo e urlò di piacere, tremando, ormai senza fiato."



Quando vengono avvistati da alcuni pescatori, sono ormai allo stremo delle forze. Per tutto il viaggio di ritorno verso Miami, Abbie non può fare a meno di pensare a Jake e a quello che è successo tra loro. Non ne hanno parlato, ma ancora non riesce davvero a capire cos'è veramente accaduto in quella grotta, e quello che può significare per lei e per il suo rapporto con William, il suo fidanzato. Ma proprio mentre si allontana dall'aeroporto e si ripete come un mantra che lo deve dimenticare...




"-Jack, Jack! come ti senti?-
Decine di microfoni gli vennero ficcati davanti alla bocca.(...)
Si dipinse un sorriso sul volto, fece l'occhiolino 
e diede loro Jake Winter, il cattivo ragazzo che loro volevano.
-Mi sento davvero alla grande adesso che sono tornato in America, 
ma in tutta sincerità non vedo l'ora di tornare a casa e farmi una bella pinta di Guinness.-
Fece l'occhiolino a una giornalista e lei arrossì.
-Che ne dici di tenermi compagnia?-
Seguirono un paio di domande sulla sopravvivenza nella giungla.
Poi un giornalista chiese - E' vero che ti sei fatto Abbie Marshall?-
La domanda lo colse di sorpresa, e rispose con la formula standard di Hollywood
-No comment-
Il ronzio aumentò e altri flash gli esplosero in faccia:
per quanto ne sapevano loro No comment voleva dire sì.
Abbie non l'avrebbe mi perdonato."


Il mio commento

Come in ogni buon romanzo erotico che si rispetti, non poteva mancare un uomo bellissimo e ombroso, che come da manuale, nasconde un intrigante segreto e una protagonista altrettanto attraente, ma non ancora pienamente consapevole del suo fascino e della sua sessualità. E' difficile ormai leggere un libro erotico che non sembri fatto con lo "stampino", perchè ovviamente le linee guida sono simili, il segreto sta nella bravura dello scrittore nel creare una trama ben strutturata e interessante che traini la storia e non sia il flebile contorno di un'intensa passione fisica. "L' iniziazione" ci racconta il risveglio sessuale di Abbie, attraverso le sue paure e la sua curiosità verso qualcosa che l'attrae, ma che ancora non conosce, e l'effimera felicità della vita di una star di Hollywood, che si ritroverà a scegliere se continuare o meno a recitare una parte che non sente più sua, rischiando di perdere ciò che non sapeva di volere davvero... 
Un libro da leggere... buona lettura!


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