sabato 1 marzo 2014

Recensione: "Sia fatta la tua volontà" di Stefano Baldi




"L'inutile vita di Luca Lazzarini, detto Lazzaro,
si arrestò alle ore quattordici e trenta del giorno otto febbraio duemilaotto.
Un giorno di nebbia, tanto per cambiare.
Come da protocollo, vennero posti i sigilli a tutti i progetti non ancora conclusi,
e si procedette al sequestro di tutti i sogni non ancora realizzati.
Con buona pace di propositi e aspettative.
Il futuro di Luca Lazzarini,
approssimativamente impacchettato e classificato,
venne riposto in un polveroso magazzino,
su uno scaffale dal quale non sarebbe stato più rimosso.
Il corpo venne subito avvolto dalle bende dell'indifferenza 
e sulla pietra del sepolcro fu praticata l'incisione:
"Uno dei tanti".(...)
La vita di Luca Lazzarini,
detto Lazzaro, terminò.
Prima ancora di cominciare."





Chi è Luca? Un ragazzo di ventisei anni che vive a Maddalena, un piccolo paesino a pochi chilometri da Bologna. La sua "patetica" vita trascorre tra le solite giornate di lavoro fino a tardi negli uffici della Maas & Mols Automation e qualche partita di calcetto con i soliti amici. Luca si sente in difetto rispetto agli altri: niente macchina sportiva -la sua Fiat Uno Fire classe 93' non si può proprio definire un gioiello su ruote-, niente donne -nonostante la sua età è ancora vergine- e la sua insicurezza non aiuta di certo la sua autostima già messa a dura prova dal suo aspetto da ragazzotto timido e sfigato. Per questo Luca passa quasi tutti i suoi fine settimana chiuso in casa davanti alla tv, inventando scuse poco credibili per declinare gli inviti a uscire da parte degli amici di sempre. Sua madre e suo fratello Giorgio lo adorano, ma lui sembra quasi infastidito dalle loro attenzioni. Dopo la morte del padre ha deciso infatti di lasciare la famiglia per vivere nella vecchia casa dei nonni. La madre lo tratta ancora come un ragazzino e nonostante l'adorazione del fratello nei suoi confronti, Luca non riesce a non guardare Giorgio senza sentirsi in imbarazzo per quel ragazzone ritardato amante della Ducati. 

E se il destino avesse deciso di sconvolgere inaspettatamente
 la vita "senza vita" di Luca?


"Si svegliò di soprassalto, squassato dal galoppo di una tosse soffocante.
La bocca schiumava catarro e, per quanto si sforzasse,
il respiro non riusciva a raccogliere aria.
Un colpo dopo l'altro, come il piccone di un minatore infaticabile.
Non finiva più.
Ogni tentativo di cacciare dentro aria veniva respinto da un nuovo attacco di tosse.
Durò un paio di minuti, tra singulti carichi di catarro e rantoli impotenti.
Poi cessò, per sfinimento.
Rimase seduto sul bordo del divano, in attesa che passasse quel senso di dispnea,
le mani inermi a penzolargli dalle ginocchia.
Si sollevò a fatica, passandosi una mano sulla fronte grondante di sudore.
Arrivò fino al bagno.
-Oh! Cosa ti salta in mente?-
chiese alla sua immagine ansante allo specchio, prima di sciacquarsi la bocca.
Non era la prima volta. E neanche la seconda.
Da qualche tempo, soprattutto la notte, gli capitavano simili attacchi di tosse traditrice."




Lei è Anna, ma per la polizia e i clienti il suo nome è Irina. Ha poco più di vent'anni, ma quando batte sul marciapiede con i suoi vestiti succinti, gli stivali al ginocchio e il trucco pesante, solo i suoi occhi impauriti sembrano quelli di una ragazzina. Una ragazzina ingannata dalla prospettiva di un futuro migliore in un paese straniero, che non ha mantenuto le promesse fatte, ma l'ha condannata a una prigionia fatta di botte e umiliazioni.


"Un sottile filo di fumo si solleva nel suo volto stanco
e si nasconde vergognoso, nella fuliggine della serata invernale.
Fumo di una sigaretta di infima qualità:
falsa impudicizia tra labbra bisognose di altri ripari.
Fumo delle macchine che intasano il viale:
frettolose, per rincorrere destini comunque già segnati e inderogabile. (...)
Fumo di una vita che sta andando in fumo, 
di sogni affogati nel bagliore di fanali assassini 
e nella solitudine di parcheggi ladri,
tra braccia che detesti
e dolori che, ogni volta, ti uccidono un po di più. (...)
Tu, oltraggiata e delusa, nei tuoi cenci sempre troppo freddi,
ad attendere desideri che non vuoi soddisfare,
e sperare nell'unico conforto della tua dilaniante solitudine.
Ma anche stasera le auto arriveranno,
i cani digrigneranno sporchi sorrisi
e scardineranno la tua intimità.
Senza bussare, senza chiedere permesso:
per un diritto che si saranno guadagnati pagando un misero biglietto."





Che cos'hanno in comune lei e Luca? 

Le loro vite si incontrano forse per volere del destino e quest'ultimo dona a entrambi qualcosa di molto prezioso... le loro preghiere silenziose vengono ascoltate.


Il mio commento

"Sia fatta la tua volontà" è un libro diverso, diverso dai soliti romanzi romantici che ci fanno sognare, lontano dai libri thriller che tengono alto il nostro livello di adrenalina. Questa che ci racconta Stefano Baldi è una storia dettata dal cuore e dai sentimenti, da chi non ha paura di mostrare le proprie debolezze e i propri limiti.
Attraverso Luca e Anna, l'autore racconta anche la sua storia, una storia fatta di dolore, ma anche di speranza verso un futuro incerto. Ci parla della sua malattia, di quanto una sofferenza così grande possa darci la possibilità di vedere il mondo con occhi diversi: perché essere vivi non vuol dire vivere davvero la propria esistenza, se non lo si fa con la consapevolezza di quanto questa sia importante.
La scrittura è semplice e scorrevole, i personaggi ben costruiti e "veri", rispecchiano ciò che è la nostra società di oggi e i valori che spesso vengono meno nella vita di tutti i giorni.
Un romanzo, questo, che offre al lettore la possibilità di riflettere sul valore di ciò che abbiamo e che non dobbiamo mai dare per scontato... Leggete questo libro ed emozionatevi nel farlo. Forse verserete qualche lacrima strada facendo, ma alla fine il vostro cuore sarà più leggero e puro.

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