giovedì 10 febbraio 2011

Scrivere che passione! Chiaccheriamo con Alexia Bianchini...

Bene ragazzi, come promesso ho invitato qui da me Alexia Bianchini, seconda ospite della mia rubrica Scrivere che passione!


-Benvenuta Alexia, mi fa molto piacere averti qui al Literary Cafè. Ho letto la tua poesia e mi è piaciuta davvero molto. Ce ne vuoi parlare? Com'è nata questa tua Ciclica Follia?-

-Prima di tutto ti ringrazio per l’invito. Ciclica follia è nata su spinta poetica, senza strutturare la storia, ma visualizzando il personaggio, cioè la Follia dell’uomo, rappresentata in carne e ossa come un essere femminile dal potere sovraumano, che richiamata dal male degli uomini, reagisce con la forza facendo vedere ai mortali quanto possa essere deleterio il vizio, l’egoismo e il sopruso.-


-Ho letto tue diverse poesie, cosa ti appassiona di più scrivere quindi? Poesie, racconti o veri e propri romanzi?-


-Non ho una predilezione. Il mio desiderio di scrivere non ha vincoli nella forma. È l’emozione che uno scritto mi dona dopo la stesura che è differente. Per me le poesie sono come rigurgiti dell’animo, pensieri, anche impersonali,che desiderano fuoriuscire e prendere il volo, come foglie al vento. Sebbene siano mie, non le sento come creature, ma come veri e propri messaggi. I racconti invece mi permettono di narrare, seppur in modo poco approfondito, uno spaccato di esistenza e con loro non instauro il rapporto morboso che avviene nella stesura di un romanzo. Il tempo che occorre per dar vita ad uno scritto di una certa lunghezza e spessore, ti vincola giorno e notte. Tu stesso divieni pedina dei tuoi personaggi e li vedi parlare, muoversi. Quando finisci è come se fossi forzato all’abbandono, quasi vivessi un lutto, infatti alcuni scrittori faticano a lasciar andare un loro romanzo, arrivando a tenerlo segregato in un cassetto per tutta la vita. Insomma, diventa una vera e propria ossessione. Anche io provai per un istante quel sentimento, però la voglia di scrivere altri romanzi mi aiutò a staccarmi subito e senza sofferenza.-

-La tua voglia di scrivere da dove nasce e quando nasce? Ovviamente ho avuto modo di capire che il tuo genere preferito è quello fantasy,come mai proprio questo genere? Cos'ha il fantasy di diverso, di così coinvolgente per te rispetto ad altri generi letterari?-


-Ho sempre amato scrivere, ma vi ho sempre rinunciato perché non mi sentivo all’altezza. Poi, una decina di anni fa ho lasciato che il desiderio prendesse forma e non sono più riuscita a smettere! La mia passione per il Fantasy, così come per la Fantascienza, sfocia in ogni campo, da quello cinematografico, ai libri, ai cartoni animati, fino ai fumetti. Nella scrittura penso sia il mezzo più veloce e dinamico per arrivare ai giovani, parlando dei valori della vita in un ambiente dove il male è tangibile; inoltre riesce a stupire i più grandi che si ritrovano catapultati all’indietro nel tempo, dove le emozioni erano decisamente più palpabili.-



-Ora vorrei soffermarmi sul tuo romanzo, perché come molti sapranno Alexia Bianchini ha da pochi mesi pubblicato il suo primo romanzo, Scarn-La nuova era dei vampiri. Avevo già anticipato qualcosa sulla trama di questo libro ai nostri lettori qualche mese fa, ma vorrei fossi tu a parlarci del tuo libro.-

-Scarn nasce da un sogno. Non è stato concepito come un progetto, ma mi son ritrovata la mattina a buttar giù, di fretta e furia, ogni cosa che avevo osservato da spettatore, prima di dimenticare. Onestamente non mi aveva nemmeno sfiorato l’idea di scrivere l’ennesimo libro sui vampiri, ma non ho potuto farne a meno. In ogni caso, il mio romanzo si allontana da ciò che è in commercio attualmente, perché non è un romance né un horror, ma una sorta di avventura. La protagonista è una ragazza speciale, una carnale, una come noi, ma nata in una famiglia di vampiri. Scoprirà che il mondo era un tempo abitato da umani come lei e si ritroverà a unire un gruppo di superstiti con i vampiri di cui si fida, per poter combattere il nemico comune che 300 anni prima ha quasi sterminato la razza umana: gli SCARN.-

-Visto che in questa rubrica si parla appunto di giovani esordienti e non, nel tuo caso, per esempio, vuoi dire qualcosa alle persone che vorrebbero intraprendere il "lavoro" di scrittore/ce e raccontarci brevemente la tua esperienza personale che hai avuto prima di incontrare la case editrice Linee Infinite con cui poi hai pubblicato?-

-Prima di tutto il mio consiglio è quello di NON avere fretta e di non arrivare a pagare per farsi pubblicare. Portate pazienza perché le case editrici hanno molti manoscritti da selezionar e linee editoriali da seguire. I tempi vanno dai tre mesi fino a un anno. Se non riuscite a farvene un ragione un rimedio esiste: iniziate a scrivere un altro romanzo. E che non sia il seguito, mi raccomando, altrimenti vi ritrovereste sempre impegolati con gli stessi personaggi. Oltretutto, non è detto che il secondo libro non sia migliore del primo e che quindi abbia anche più fortuna. Nel mio caso SCARN è il terzo che ho scritto e i primi due sono ancora nel cassetto. Suggerisco di non pensare che sia un lavoro, ma solo puro piacere. Bisogna scrivere per se stessi e per lasciare una traccia del nostro passaggio. Cercate sempre di essere umili. Spesso uno scrittore è convinto di aver scritto un’opera d’arte e pretende attenzione con troppa insistenza. E per finire, continuate a scrivere, senza demoralizzarvi se non vi contattano. Vi accorgerete da soli che il vostro stile migliorerà e avrete comunque fatto un percorso.-


-Questa domanda oramai è di rito... Progetti futuri? Qualcosa già bolle in pentola? Sono curiosa!-

-
Ho iniziato a scrivere il seguito di Scarn, dopo che molti lettori hanno iniziato a chiedermelo. Nel frattempo è uscito un romanzo in e-book con Scudo edizioni, una graphic novel, e verranno pubblicati alcuni racconti nelle loro antologie. Attualmente sto seguendo due antologie Fantasy come curatrice e scrittrice, una delle quali si è da pochi giorni conclusa e di cui spero presto di parlarvi non appena avrà trovato il suo editore. Sto editando i miei primi due libri che parlano di Draghi e terminando un cyber-punk. Inoltre ho scritto un romanzo dark fantasy a 4 mani (insieme a Fiorella Rigoni) che attualmente è in mano al mio editore. -


-Alexia ho saputo poi che sei diventata da pochissimo vice direttore del Fantasy Magazine, vuoi raccontarci di questa tua avventura?-

-La mia passione per il fantasy mi ha portato a scrivere articoli su cartoni animati e registi che adoro, come Miyazaki e Tim Burton. Inoltre trovo davvero interessante intervistare nuovi autori e case editrici che si occupano di questo mondo meraviglioso. Il nostro obiettivo è quello di poter dare al lettore informazioni su nuove uscite, saggi e comunicati stampa di eventi nazionali.-


-Bene quindi ragazzi date un occhio a questo sito davvero "fantastico":

http://www.fantasyplanet.it/

-Bene Alexia, ti ringrazio di aver partecipato a questa rubrica, siamo stati davvero bene in tua compagnia e spero di aver presto un'altra occasione per ritrovarci qui insieme. In bocca al lupo per tutto!-
Glory

-Grazie a te!-


2 commenti:

  1. Complimenti ad Alexia. Attenzione, ragazzi, che però si tratta di "Fantasy Planet" (all'indirizzo http://www.fantasyplanet.it) e non di "Fantasy Magazine".
    Fabrizio

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  2. Colpa mia Fabrizio! Ho confuso l'indirizzo e rimedio subito :) Perdono!

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