lunedì 28 marzo 2011

Made in Italy con... Alessandro Fusco

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Oggi nella nostra italianissima rubrica "Made in Italy", sono felice di ospitare un altro amico del Gloria's Literary Cafè: Alessandro Fusco

Ciao Alessandro, benvenuto nel mio blog! Come saprai, qui al Literary Cafè non si può fare una bella intervista a stomaco vuoto, quindi preparo qualcosa di caldo da bere insieme. Ti va un caffè? Ah quasi dimenticavo, ho preparato una torta alle mele e cannella... una vera delizia!
-Un saluto a te, Gloria. Molto gentile per il menù, non rifiuto mai un dolce vista la mia golosità. Per il caffé mi tocca dire di no, la caffeina è entrata da qualche tempo nella lista nera del mio stomaco. Se capitassi ospite tu ricambierei con dello squisito miele alle fragole comprato di recente a Ravenna.

Miele alle fragole? Devo assolutamente assaggiarlo! Ok, ora che ci siamo accomodati e abbiamo dolce e caffè -per me- a disposizione, possiamo iniziare la nostra chiaccherata.
Alessandro vuoi essere tu a presentarti ai nostri lettori? Parlaci un po' di te, di com'è nata questa tua passione per la scrittura.
-Ammetto che alla prima domanda di rito, che mi è stata fatta anche all'inizio del corso che sto seguendo a Milano, mi sono trovato un po' imbarazzato. Non tanto per la domanda in sé, quanto per la sequenza piuttosto lunga di eventi che mi hanno portato a scrivere e per la quale non so mai bene da dove cominciare. Diciamo, per cercare di farla breve, che ho coltivato sin da ragazzino una grandissima passione per miti e leggende in primo luogo, ho scoperto ai tempi del liceo di cavarmela con le parole, ma per diversi anni mi sono dedicato a tutt'altro genere di interessi e passioni, a cominciare dal disegno e dalla musica. Perché da qualche tempo sento di dover metter nero su bianco quello che ho dentro, che ho vissuto, o in cui credo? Semplicemente perché ritengo di aver percorso la giusta sequenza di esperienze e solo adesso, complice anche un ritorno a una lettura più assidua, credo di essere in grado di esprimere il meglio per iscritto. A parte questo ho 37 anni, sono nato in Piemonte, ho vissuto a Milano, ho studiato storia medievale e ho sono passato per diverse esperienze lavorative a cominciare dal grafico.

Parliamo ora delle tue bellissime poesie. Le poesie che ho letto mi sono piaciute tantissimo, ricche di piccole e grandi emozioni, sussurrate in punta di piedi tra righe di semplici parole, ma che dietro tanta umiltà nascondono un profondo significato.
-Bella l'espressione "in punta di piedi", se non fosse che in alcuni casi le avrei proprio urlate ai quattro venti certe parole.

Ecco qui di seguito la prima poesia di Alessandro che ho scelto per voi, contenuta nella sua raccolta intitolata "D'Amore e di Follia". Ci parla di come l'amore riesca a trasformare la nostra vita, di come tutto possa cambiare all'improvviso, compresi i nostri occhi che forse per la prima volta, dopo anni di buio, riescono a vedere la luce.
Poesia pubblicata in ben tre antologie e finalista in diversi concorsi dal 2009 ad oggi.



Sei entrata nella mia vita


Sei entrata nella mia vita,
ci sei entrata in punta di piedi
stringendo la tua
, tutta stropicciata
come un peluche abbandonato,
piangendo lacrime invisibili

ad un mondo di ciechi.

Sei entrata come la luce
nella soffitta del mio cuore
ed ogni cosa ora riflette

del tuo sguardo gentile,
degli occhi tu
oi innocenti,
del bisogno nostro d'amore.

Tu che dall'inverno m'hai ridestato,
che le parole più do
lci per me hai serbato,
tu che m'hai insegnato che una libellula
può essere bella come una farfalla
e che neppure il tempo, o la solitudine,
possono sottrarci i sogni più preziosi


non lasciare la mia mano,
portami via da tutto questo nulla...
Non dimenticarmi, meraviglioso segreto,
poiché un dì la notte ed il giorno

del nostro abbraccio infinito,
finalmente liberi,
saranno gli araldi.


Come ho già detto, questa è una bellissima poesia che parla d'amore, o meglio un'opera dedicata a colei che ha fatto sbocciare questo grande sentimento e la voglia di viverlo.
Anche se la domanda pare scontata: com'è nata quest'opera? Cosa ti ispirato davvero? Una donna speciale immagino.
-Nel bene e nel male quasi tutti i componimenti di "D'Amore e di Follia", la mia raccolta appunto, sono nati dal bisogno di esprimere ciò che provavo per alcune persone. Nel bene perché, ancora oggi, sono certo della sincerità dei sentimenti in gioco, in quasi tutti i casi da ambo le parti. Nel male, ahimé, perché non posso nascondere il difficilissimo rapporto che ho da sempre col gentil sesso, che pare oggi non farsene un granché della "gentilezza". La passione romantica, a mio avviso, è slancio e ardore iniziale, ma poi chiunque, soprattutto le donne, anche le più giovani, forti della loro emancipazione e soprattutto preda di un grande desiderio di affermazione, non sono attratte più di tanto da certi aspetti emozionali. Piangono di fronte a un bel film, certo, si compiacciono se un uomo regala ancora loro un fiore, o una poesie -specialmente se grandicello come me-, ma fanno poi subito i conti su quello che conta più di tutto: la sicurezza. E io di quella, purtroppo, inizio a coltivarne e raccoglierne a mala pena ora, per una lunga serie di motivi personali che non occorre discutere.
Spero che di quello che ho scritto, in versi, resti l'onestà di aver creduto in un grande sogno, forse il più piccolo per molte persone di oggi, ma per me il più importante e appagante: l'Amore.

Molti scrittori attraverso la "penna" riescono a esorcizzare molte delle loro paure, delle loro fragilità, dei loro dolori... è un modo per tirar fuori ciò che a parole e a gesti non riusciamo a spiegare: mettiamo a nudo noi stessi. Sei d'accordo con questo mio pensiero? E' una cosa che tu stesso vivi in prima persona quando scrivi?
-Sì, c'è sempre questa tendenza da parte di ogni autore a mio dire. Ovviamente il discorso va affrontato in maniera diversa se si parla di poesia o di narrativa. Nel primo caso non ci vedo nulla di male, anzi. Diffile per me sarebbe mettere in versi qualcosa che non ho vissuto in prima persona, anche di negativo. Che in questo modo riesca a ottenere la mia catarsi da tante delusioni, beh quello ancora non te lo saprei dire onestamente. In un racconto, o un romanzo, il vero scrittore sa invece disgiungersi da se stesso, sa calarsi anche nella parte dell'essere umano più spregevole e lo fa in modo così professionale che nessuno possa avere dubbi su ciò che il personaggio in questione prova. La credibilità in poesie è data dalla trasparenza dell'autore, in prosa dal suo inganno.

Altra poesia dove l'amore fa da padrone. Non l'amore dichiarato per una donna, bensì l'amore per una città: Ferrara. Questo è il titolo della seconda opera che ho scelto per voi, una poesia dedicata a questa bellissima provincia, ricca di vita, di gioiosi ricordi e sentite emozioni, anch'essa appartenente a una raccolta, frutto del premio "Borgo Ligure" del 2010.


Ferrara


Un giorno all’improvviso
m’hai accolto fra le mura
e col cuore stretto in gola

ho promesso di tornare.
Tu le notti più calde
hai acceso vanitosa
nelle piazze già festanti,

sui gradini dell’estate
e con mille squisitezze
hai viziato la mia bocca.
Nel rosso tuo ventre
ho ritrovato la vita,
come il sole che divampa

dalla cima dei rampari.
E non saprei ricordare
altri giorni concreti,
felicemente impazziti
come stornelli notturni

che vivaci t’inebriano.
E non posso più scordare
quella pioggia sul castello,
non il trillo delle bici,

nè il profumo dei fornai
che si spande nella bruma.
E ho nutrito il mio rimpianto
dei colori di contrade,

dove un giorno sarei corso
dietro un bimbo spensierato
ed il fiero suo stendardo.



La domanda nasce spontanea: perchè Ferrara?
-Ferrara è stata la città in cui è nata e cresciuta, per un certo periodo, quella che ho creduto essere la mia prima e vera relazione adulta, completa, il famoso sentimento ricambiato a cui accennavo prima, senza se e senza ma. Grosso errore, grande ferita. Ciò non toglie un solo grammo al piacere che ho avuto di scoprire una città ricca sotto ogni punto di vista, davvero a misura d'uomo e romantica per come vedo la vita, salvo poi aver conosciuto chi davvero a Ferrara c'è cresciuto e mi ha saputo far vedere lo stesso luogo oltre "l'inganno" del cuore. È chiaro quindi che ciò che mi è mancato non fosse la città in sé -a parte forse i Cappellacci!-.

So che ami in particolar modo scrivere poesie, ma ti stai dedicando anche a un altro progetto di genere fantasy. Sono molto curiosa, perchè come tu ben sai, io adoro questo genere. Ci puoi dare qualche anticipazione in merito?
-Ma certo. L'idea di scrivere un romanzo, anzi un'intera saga, di genere fantastico risale a un periodo ben precedente alla poesie. Per circa vent'anni ho masticato pane e fantasy, giochi di ruolo, illustrazioni di draghi e castelli come moltissimi giovani che, scopro ogni giorno, sono fan più accaniti che mai del genere. Non ho però usato a caso la parola "fantastico" per prima, perchè reputo i contenuti, ma soprattutto lo stile e i modelli che faccio miei diversi dal "fantasy" di oggi. La parte di coloro che hanno potuto leggere il libro -che sarà pubblicato nel 2012 da Il Ciliegio- e mi hanno mosso alcune osservazioni critiche , per fortuna molto piccola rispetto a chi lo ha apprezzato, ritiene ch'io sia troppo legato a Tolkien, o al ciclo Arturiano. Ma posso assicurare chiunque che, nel primo volume dell'Eletto di Alur, La Sesta Regola, non ci si può assolutamente fermare al fatto di scrivere in maniera classica. Mi sento orgogliosamente un "reazionario" nel campo della scrittura, sono cresciuto con gli scrittori dell'Ottocento e con i miti antichi di Eire. Non mi interesso di scrivere di battaglie al limite dell'inverosimile, scene dettate dalla sola spettacolarità, di draghi che sembrano Gormiti da collezione. Queste cose vanno bene nel mondo dei videogiochi, la letteratura deve insegnare, ispirare emozioni umane vere e, nel caso di una storia dal sapore antico, trasmettere gli ideali e la forza di un tempo che non c'è più, forse ideale, ma di sicuro necessario in un tempo privo ormai di molti valori.

Bene Alessandro, siamo giunti al termine della nostra chiaccherata! Io mi sono mangiata ben due fette di torta -chiaccherare mi mette appetito-.
Cosa possiamo dire ancora di te per chiudere in bellezza questo nostro pomeriggio insieme? Parteciperai a qualche manifestazione, hai in programma qualche presentazione in giro per l'Italia?
-Attualmente il primo e unico impegno come scrittore è quello di essere presente a Barrafranca, in provincia di Enna, per domenica 10 aprile, per la premiazione del Concorso Nazionale "La Biblioteca D'Oro", avendo vinto con una poesia il primo premio nella categoria a tema, "L'amore
oltre ogni confine: il tempo, lo spazio, la vita", e ottenendo così la pubblicazione della raccolta. Quando invece sarà annunciata l'uscita della Sesta Regola, so per certo che dovrò preparare -molto volentieri- un po' di bagagli.

Alessandro ti ringrazio di essere stato in nostra compagnia, mia e di tutti i lettori del blog. Spero ti sia trovato bene al mio literary cafè e mi auguro di riaverti presto mio ospite col tuo nuovo lavoro. In bocca al lupo per tutto, mi raccomando continua così!
-Il ringraziamento più grande spetta a te, per la splendida opportunità che mi hai concesso. Non nascondo che ricevere una prima intervista è una bella emozione, specialmente su internet, magico quanto strano mondo a cui devo tutto da quando ho deciso di rimboccarmi le maniche e scrivere. Approfitto soltanto un attimo ancora, se me lo permetti, per ricordare i miei due siti principali, dedicati rispettivamente alla saga e alle poesie.
Un saluto caloroso quindi a te e a tutte le lettrici e i lettori del blog.



4 commenti:

  1. grande Ale! continua così!
    :)

    Antonio B.

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  2. Tesoro ho nominato il tuo blog per il Premio Kreativ Blogger Award: nomina 10 blog meritevoli per te e scrivi 10 cose di te

    http://www.inchiostrosimpatico.net/2011/03/29/premio-kreativ-blogger-award/

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  3. ;) ♥ di niente! mi piace un sacco il tuo blog!

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