sabato 2 luglio 2011

Recensione "L'inverno si era sbagliato" di Louisa Young




Un Caso Editoriale

Settembre 2010: Inizia la Fiera del libro di Francoforte.

Tra gli stand non si parla d'altro che del libro che sta incantando tutti gli editori del mondo: si tratta di L'inverno si era sbagliato di Louisa Young. Ultimi giorni della Fiera, Garzanti riesce ad acquistare i diritti di pubblicazione. Contemporaneamente tutti i giornali italiani iniziano a parlare del romanzo, definendolo il libro più importante della stagione letteraria.

Novembre 2010: Il romanzo viene venduto in tutto il mondo.

La casa editrice Harper Collins, che ha acquisito i diritti dopo un'asta molto accesa, scrive in un comunicato stampa: «Il romanzo su cui puntiamo di più, magico e straordinario, originale come pochi».

Dicembre 2010: Nonostante non sia ancora uscito, molte testate internazionali si occupano già del romanzo.

Primavera 2011: L'inverno si era sbagliato esce in Inghilterra: il successo è immediato. Tutti ne parlano, il romanzo inizia a scalare le classifiche.

Maggio 2011: L'inverno si era sbagliato esce in Italia.



Siamo in Inghilterra, l’inverno è quello triste e cupo del 1915, il primo anno della Grande Guerra. In un paesino nei dintorni di Londra, perso nella campagna brulla e innevata, la bellissima Julia, giovane ed elegante moglie di un ufficiale, si dedica alle faccende che ormai costituiscono il rituale inalterabile di tutte le sue giornate: riordina la casa e sprimaccia i cuscini, si lava e profuma con cura, acconcia i capelli e indossa vesti eleganti, poi accorda il fedele violoncello e si siede alla finestra ad aspettare. Ogni giorno, infatti, potrebbe essere quello giusto: il giorno tanto atteso in cui l’amato Peter tornerà dal fronte per una breve licenza, oppure, finalmente, per restarci. Nadine invece è nubile, giovanissima e fa l’infermiera. Un mestiere duro, che lei ha scelto volontariamente, per emanciparsi dalla sua famiglia d’origine, da una madre borghese, ipocrita e bigotta, che pretende di sceglierle la vita e il marito. Non le importa del dolore che la circonda, delle bombe e della morte che respira a ogni passo: quello che l’aiuta ad andare avanti è il pensiero di Riley, l’unico amore della sua vita, l’uomo che ha conosciuto ancora bambino, che le è cresciuto accanto e che ricambia il suo amore con tutto se stesso. Riley ha giurato a se stesso che la farà sua, anche se il loro legame appare destinato a un finale infelice, tenacemente avversato dai genitori di lei e dalla società. Riley è partito per il fronte per dimostrare a tutti – e in primis se stesso – che nonostante le sue umili origini, lui ormai è diventato un uomo, un uomo degno di rispetto e in grado di rendere felice la donna che ama. Ha messo firma per tutta la durata della guerra, non per un anno intero, perché tutti dicono che sarà una guerra lampo, che durerà appena un inverno.


Ma l'inverno si è sbagliato…



Anche Rose è infermiera. Nubile, fisicamente insignificante, per la società del tempo è una donna “a metà”, destinata a non formare mai una famiglia propria. Eppure proprio la guerra ha regalato un nuovo senso alla sua vita, una missione in cui mette tutta se stessa: in prima linea nel conflitto, si prende cura di uomini feriti nel corpo e nell'anima, a volte orrendamente sfigurati, che aspettano soltanto la morte e desiderano uno carezza amorevole per accompagnare il loro ultimo respiro. Julia, Nadine e Rose attendono, lavorano e sperano, unite da un destino imprevedibile, che saprà regalare loro tanta sofferenza quanta insperata felicità…



“Non parlarono del presente più vasto, così circoscritto, così incontrollabile.

Il loro piccolo presente erano due corpi e un letto,

e quella era la totalità del tempo e dello spazio:

loro, lì, nella stanzetta, impacciati, allegri, felici, caldi, titubanti, arrendevoli,

sopraffatti, allarmati, sbalorditi, tremanti, spossati, addormentati,

svegli, che cercavano di raccapezzarsi, imparando, amando, redenti, felici.”


Un romanzo unico e potente. Acclamato e venduto in tutto il mondo, è già un fenomeno editoriale in Inghilterra, dove sta scalando le classifiche e riempiendo le pagine dei giornali. “L'inverno si era sbagliato” racconta una storia di coraggio e di resistenza, di perdita e di amore disperato, che esplora la determinazione e la forza di tre donne unite da un destino inesorabile.


«Un romanzo potente sull'amore e sulla guerra.»

-The Times-


«Una storia epica, una cronaca feroce della guerra, una scrittura illuminata e piena di grazia, in cuisolo la forza e l'amore alla fine trionferanno sulla disperazione.»

-Kirkus Reviews-


Il commento di Rossella

Un libro in cui la scrittura lieve, poetica e ricercata, si adatta perfettamente a una trama che parla d'amore e sentimenti senza però mai scivolare nel buonismo e senza dare al lettore l’idea che si stia parlando di un mondo fittizio e romanzato, di quelli che non esistono nella realtà. Lo sguardo di Louisa Young è comprensivo e speranzoso, lo sguardo di chi, nonostante tutte le brutture della guerra e dell’uomo, non riesce a distogliere l’attenzione dal miracolo eterno dell’amore e dell’amicizia, dell’affetto filiale e della solidarietà tra soldati accomunati da uno stesso destino. In un romanzo che per certi versi ricorda quelli classici “di formazione”, l’autrice narra le storie intrecciate di Peter, Julia, Riley, Rose e Nadine, giovanissimi all’inizio della guerra, che si trovano loro malgrado travolti da una realtà a cui dovranno strenuamente tener testa per non soccombere: lo faranno in modi diversi, con risultati diversi, ciascuno guidato dalla sua indole e dal ricordo di ciò che di più prezioso ha da perdere. Bellissimi i personaggi di Riley e Nadine, la cui storia d’amore è forse una delle più emozionanti mai lette, grazie anche alla scelta dell'autrice di svelare solo alcuni aspetti della storia, lasciando il resto alla fantasia e al desiderio del lettore. Un libro che non racconta storie eccezionali di eroi e imprese epiche, ma parla -con un inguaribile e contagioso ottimismo- di uomini e donne in cui è straordinariamente semplice identificarsi. Raramente l’universo femminile è stato descritto così bene come in “L’inverno si era sbagliato”: le tre protagoniste, infatti, simboleggiano la femminilità in tutti i suoi molteplici e contraddittori aspetti, senza moralismi né indulgenze di sorta; impossibile non amare una di loro e non odiarne magari un’altra, quella che sentiamo più lontana da noi o che stentiamo a capire. Un libro consigliato a tutti coloro che, oltre a una storia interessante e coinvolgente , vogliono emozionarsi.


Louisa Young ci parla del suo libro

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