giovedì 7 luglio 2011

Speciale Gena Showalter: Il guardiano di Atlantide




-Mentre la nebbia lo avvolgeva sentì la pelle diventare fredda
e un'ondata acida salirgli la gola.
Sentì anche il sangue scorrergli più veloce nelle vene,
addolcito da un'essenza ingannevole e turbinosa che non gli apparteneva.
Darius aprì piano gli occhi,
lasciò andare il respiro a lungo trattenuto e incontrò lo sguardo di Javar.
"E' questo che si sente ogni volta che la nebbia ti chiama.
Significa che si sta avvicinando un viaggiatore."
Il medaglione che portava al collo prese vita vibrando
e il drago tatuato quella mattina gli bruciò la pelle.
"Questo è ciò per cui vivrai, ragazzo! Ucciderai per questo!(...)
Sarai un guardiano della nebbia e regnerai su tutti i guerrieri."-


Che ne è stato di quel ragazzino spaurito
che non trovava il coraggio di brandire la spada?
Preda delle emozioni umane e dei sensi di colpa?


Sono passati trecento anni da allora, Darius en Kragin è un uomo, un Re imperturbabile, freddo e distaccato. Divenuto Guardiano della nebbia, difensore della città di Atlantide, si imbatte in uno strano e inaspettato "viaggiatore", una donna umana di nome Grace Carlyle. Occhi azzurri e lunghe ciglia, capelli rossi e lentiggini, colori e sensazioni che Darius aveva dimenticato da tempo: i suoi sensi nel corso dei decenni si sono assopiti; l'olfatto, il gusto e il senso del colore si sono deteriorati fino quasi a scomparire. Allora perchè quella donna ha risvegliato in lui tali sensazioni? Il colore dei suoi occhi... la sfumatura ramata dei suoi capelli...



"Grace si girò di scatto e si trovò a fissare due occhi azzurri freddi come il ghiaccio.
Inspirò soggiogata:
il proprietario di quegli occhi era l'uomo più virile e minaccioso che avesse mai visto.
Una cicatrice partiva dal sopracciglio sinistro e arrivava fino al mento,
gli zigomi erano marcati e la mascella quadrata.
L'unico tratto che addolciva il suo viso era la bocca tumida e sensuale,
che gli conferiva una bellezza ipnotica,
da angelo caduto."



Ma com'è arrivata Grace in quella caverna avvolta nella nebbia? Si è sentita trascinare in quel luogo da una forza misteriosa. Tutto è cominciato con il pacco inviatole qualche giorno prima da suo fratello Alex, un pacco contenente il diario dell'uomo e una splendida collana con due pendenti a forma di testa di drago. Nessun biglietto, nessuna spiegazione. Sapendo che il fratello -appartenente al gruppo degli Argonauti, una compagnia di mitoarcheologi,- si trova in Brasile, Grace ha deciso di raggiungerlo, lasciandogli un messaggio sul cellulare con i dettagli sul suo volo, tuttavia all'areoporto non si presenta nessuno, e decisa a non pensare al peggio, si fa accompagnare da una guida all'interno della foresta amazzonica, ritrovandosi però abbandonata in mezzo al nulla e derubata del suo zaino.

Darius deve fare il suo dovere: deve uccidere ogni viaggiatore che giunge all'ingresso di Atlantide, ma perché con lei non ne trova il coraggio? Cosa lo frena? La sua indecisione viene però scossa da una nuova scoperta: la donna indossa il medaglione del drago.







-"Non avvicinarti", lo ammonì.
"Tu porti il segno del drago, ma non sei un drago" replicò lui.

"Dammi il medaglione."

"L'unica cosa che ti darò è un calcio nel culo,
sporco ladro. Stai indietro."-


Grazie al medaglione di drago che porta al collo, Grace riesce a scappare dal castello in cui Darius la rinchiude ritrovandosi magicamente nella foresta.
Nel frattempo strani eventi si manifestano all'interno della città di Atlantide: i vampiri hanno cominciato a radunarsi senza alcun apparente motivo all'interno della città, e quando il messaggero, mandato al palazzo di Javar -il suo antico mentore- rivela di non essere riuscito a entrare a palazzo per via di strane guardie umane, Darius capisce che qualcosa di terribile sta per accadere.


Cosa ci facevano quei mortali nel palazzo di Javar? Erano forse un esercito di invasori?
E i vampiri si stavano forse alleando con loro?

Darius mette in guardia i suoi guerrieri, poi decide di recarsi in superficie, sulla Terra, per ritrovare Grace, recuperare il medaglione e scoprire tutto ciò che può sul conto di suo fratello, lui può essere la chiave per risolvere questo enigma, sempre che sia ancora vivo...


Riuscirà Grace a ritrovare Alex, che sembra essere sparito nel nulla?
Chi l'ha preso e cosa vogliono da lui?
E Darius riuscirà a uccidere la donna, mantenendo il suo giuramento di Guardiano?



Il mio giudizio


"Il guerriero di Atlantide" è il primo romanzo di questa nuova serie urban fantasy, firmata Gena Showalter; una nuova saga che come la precedente -basata sulle vicende di affascinanti guerrieri immortali posseduti da demoni- riscuoterà un indiscusso successo. La Showalter rimane fedele al suo stile semplice ma accattivante, con personaggi forti e affascinanti, ma ognuno con i propri limiti e fragilità. Bella e particolarmente interessante, come per la precedente serie, la componente mitologica che in questo caso si rifà al mito di Atlantide, rivista dall'autrice come una città dove coesistono diverse creature soprannaturali: draghi, vampiri, orchi, ecc...
Finalmente una nuova figura che si discosta da quella classica del vampiro e del demone che sta invedendo il genere fantasy di questo ultimo periodo, anche se pur sempre incarnata nell'uomo virile e terribilmente sexy. Un romanzo che non delude i fan della Showalter, ma che anzi, la conferma come una delle regine del fantasy adult di questi ultimi anni.
Una lettura consigliata a chi ama il genere fantastico, ma non vuole rinunciare alle tinte calde del romance. Una miscela davvero ben riuscita.




L'intervista

Conosciamo da vicino Gena


Chi è in realtà Gena Showalter?

-E' una ragazza come tante, una ragazza comune che sta molto in casa quando scrive, raramente esce ed è letteralmente incatenata al suo computer, tanto che a volte le devono portare da mangiare, mentre lavora, perché si trasforma in una specie di belva feroce. Quindi come vedete, niente di eccezionale, è una ragazza come tante.

Vorrei sapere da dove nasce il tuo amore per la scrittura?

-Alle scuole elementari avevo dei problemi, ero un po’ l’ultima della classe e sono anche stata bocciata. Avevo problemi di lettura, finché in quinta mi sono imbattuta per caso in una serie di libri che mi piaceva. Quella serie mi ha davvero appassionata. Ho iniziato a immaginare per quei personaggi situazioni diverse da quelle che leggevo e a riscrivere i finali dei libri. Sono cresciuta a partire da quel momento.

Gena com'è nata questa saga demoniaca che è diventata tanto famosa?

-La saga dei Demoni è nata perché avevo letto la leggenda del Vaso di Pandora e mi sembrava così ingiusto che una donna fosse incolpata di tutti i mali del mondo che ho deciso di riscriverla, incolpando gli uomini, che se lo meritano.

Ci puoi parlare di questa tua nuova serie legata al mito della città di Atlantide?

-In realtà questa saga è precedente a quella dei demoni, perché volevo creare un posto in cui tutte le creature mitologiche potessero vivere insieme, demoni, vampiri, draghi, eccetera, e ho pensato, quale posto migliore di Atlantide, una città tanto avvolta nel mistero da poterci mettere tutte queste misteriose creature mitiche.

A cosa stai lavorando adesso?

-Sto editando "Dark Taste of Rapture", della serie degli Alieni Oscuri, per un altro editore.

Siamo molto curiose, quando crei un personaggio, riesci a immaginare l’effetto che potrà poi avere sulle lettrici?

-A volte ho un’immagine mentale di questi personaggi, oppure sento qualche parola dei loro dialoghi, e questo mi da l’ispirazione per scrivere, oppure invece semplicemente imparo a conoscere il personaggio mentre lo creo, proprio come fanno le lettrici, a mano a mano che leggono.

In qualsiasi romanzo, a prescindere dal genere a cui appartiene, ci sono sempre dei profondi valori che sono alla base della storia. Quali sono quelli della tua vita che ritroviamo poi descritti anche nei tuoi romanzi?

-E’ un’ottima domanda. Innanzitutto l’onestà, in tutte le sue forme… l’integrità e l’amore.

Come sei arrivata a un editore come Harlequin, che in America rappresenta il leader del mercato di settore?

-A dire il vero, ho mandato il libro a un altro editore, era quasi venduto, ma alla fine il contratto non è stato concluso, e per due anni il mio agente ha cercato di vendere il libro ma ha ricevuto sempre rifiuti da varie case editrici. A un certo punto la Harlequin ha chiesto un libro di un’altra sua rappresentata, ma in quel momento lei stava scrivendo altre cose. Così la casa editrice ha chiamato la mia agente dicendo che stavano aprendo un’altra linea editoriale, un’altra serie, e la mia agente ha detto: “Ho il libro per voi”. Due settimane dopo il manoscritto è stato venduto.

Da dove nasce la tua passione per la mitologia? Hai in mente altri progetti editoriali sempre legati a questo genere?

-Questa passione nasce dal fatto che mi piace esplorare tutte le possibilità illimitate che la mitologia offre in termini di personaggi. Per quanto riguarda nuovi progetti, non è un progetto mitologico, ma mi piace tanto Alice nel Paese delel meraviglie e lo sto rivedendo e rivisitando come Alice in Zombieland.

Tra tutte le storie che hai scritto, quale ti è rimasta più nel cuore e perché? E quali sono i tuoi personaggi preferiti?

-I libri che mi sono rimasti nel cuore sono Paranormal Game e Paranormal Love. Il mio personaggio preferito fra i Demoni è William, mi piace molto il suo spirito ironico, indipendente e irriverente, e mi piacerebbe molto domarlo con un’eroina di nome Gena o Genna.

Preferisci scrivere un’opera con tanti protagonisti, con un quadro generale complesso e articolato, dove si deve rispettare la coerenza generale della storia, oppure preferisci scrivere una storia in cui i personaggi principali sono più o meno gli stessi ma si ha più possibilità di variare la storia.

-Preferisco scrivere il secondo genere, perché i libri dei demoni sono molto più difficili perché ci sono tantissimi personaggi e bisogna seguire una trama prestabilita, e i personaggi subiscono moltissimi cambiamenti, per cui è veramente difficile tenere sott’occhio tutti i fili pendenti e tutti i personaggi, ma sono così sexy che ne vale la pena.

Una curiosità: gli editori americani vogliono una trama prima di accettare il romanzo, oppure scrivi il libro e lo presenti già fatto?

-Quando scrivo non ho una trama prestabilita, in genere la scopro a mano a mano che scrivo, quindi non posso dire all’editore che scriverò una storia che parla di questo o di quello. Non ci riesco. Piuttosto, dico che voglio scrivere di un determinato personaggio.

Parlando di personaggi, vorrei soffermarmi su di uno in particolare legato alla tua serie demoniaca. Legione avrà un libro suo? E sul personaggio di Paris puoi anticiparci qualcosa?Quale sarà il suo destino? Sappiamo che la bozza è finita...

-La saga di Paris è già scritta, e ho ideato quattro versioni diverse delle prime cento pagine, anche se alla fine ho scelto una soluzione, che ovviamente non dico. Il libro è già in mano all’editore, ma ovviamente non posso rivelare altro. Per quanto riguarda Legione posso dire che ha un ruolo fondamentale in "The Darkest Seduction", ma non vi posso promettere niente perché, come ho detto, non programmo le mie storie, i personaggi evolvono da soli.

Hai intenzione di scrivere un altro capitolo della serie "Tales of an Extraordinary Girl", dopo "Playing with Fire" e "Twice as Hot"?

-Mi piacerebbe scrivere questa “Luna di Miele dall’Inferno”, perché molte lettrici me l’hanno chiesta, però attualmente un argomento molto molto seguito dal pubblico è quello sui demoni, per cui stiamo insistendo su quello. Però sto preparando qualcosa.

Ti piacerebbe vedere una trasposizione cinematografica della saga dei demoni? Quali attori vedresti meglio come protagonisti?

-Mi piacerebbe tantissimo vedere una riproduzione cinematografica dei miei libri, ma è molto difficile dare una risposta per gli attori, perché i demoni sono talmente fantastici che è difficile paragonarli a un comune mortale.

In ultimo Gena, che suggerimenti daresti a chi volesse tentare di scrivere un romanzo fantasy o di altro genere?

-Dico solo che bisogna scrivere un romanzo partendo dal cuore, la storia, così come i personaggi non deve essere come se l'aspettano gli altri, tutto deve nascere da dentro di noi.

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