domenica 17 luglio 2011

Recensione "Innocenti bugie" di Elizabeth Chandler





Sono passati sette lunghi anni dalla morte di sua madre e Lauren decide di affrontare i fantasmi del passato e tornare a Wisteria, a casa di zia Jule, sul fiume, dove quella tragica estate sua madre Sondra ha perso la vita battendo la testa e affogando.
Ora il tempo ha lenito le ferite e Lauren sa che deve tornare in quel luogo di sofferenza per poter andare avanti e voltare pagina.
Ma è davvero pronta? Questa è la domanda che Lauren continua a ripetersi mentalmente mentre percorre i pochi chilometri che la separano dalla casa della sua madrina.
Come sarà rivedere Nora, Holly e zia Jule, di cui non ha purtroppo bellissimi ricordi, se non le continue litigate della donna con la madre?







Tutto sembra essere rimasto quello di un tempo: Holly è sempre bella e molto sicura di sé, zia Jule sempre gentile e disponibile, ma Nora...

Nora è sempre stata una ragazza "particolare", ma ora sembra seriamente disturbata e la cosa che più turba Lauren è che nessuno sembra accorgersene o fa finta di non vedere la realtà della situazione.
Un tempo erano amiche, ma ora Nora non nasconde il suo disappunto per la presenza della ragazza in casa sua.



-"Avrei voluto che tu non venissi" disse Nora.
"Ignorala" disse Holly.
"Si deve solo abituare alla tua presenza", aggiunse zia Jule.
Abituare? Io ci ero cresciuta con Nora!
"Alcuni giorni fa ha fatto molto caldo ed era appena Maggio", continuò Holly,
"perciò l'acqua è già bella calda per il mio party."
"Non ti avvicinare all'acqua", ammonì Nora. (...)
Sentii Nora lasciare la stanza. (...)
Zia Jule e Holly si scambiarono un'occhiata,
poi tutte e tre corremmo nella stanza che si affacciava sul fiume.
A circa un metro e mezzo da un tavolino,
c'era Nora in piedi che guardava ipnotizzata una lampada di ceramica rotta,
caduta per terra.

"Nora!", esclamò Holly. "Era una lampada buona."
"Non sono stata io.", rispose velocemente sua sorella. (...)
"E' stato qualcun altro."

Mi chianai per raccogliere i cocci del piedistallo.
Il cavo della lampada era stato strappato dalla presa a muro e legato a formare un nodo.
Quando me ne accorsi, la pelle sul collo mi si accapponò al ricordo degli oggetti
che mia madre aveva trovato annodati nella sua stanza
prima di morire.
Una coincidenza, mi dissi, poi sciolsi il filo.

Quando alzai lo sguardo Nora mi stava guardando. (...)
"Sei stata tu.", disse.
"Ovvio che no."
"Allora è stata lei."
"Lei, chi?", domandai.
"Ora che sei qui, non c'è più modo di fermarla.", mormorò Nora.-






Perché Nora ce l'ha con lei?
Cosa può averle mai fatto Lauren per meritarsi il suo disprezzo?

Eppure una volta erano amiche...

tuttavia le frasi senza senso della ragazza cominciano a inquietare Lauren:
chi è questa "lei"?




Un'altra persona profondamente cambiata in questi anni, e fortunatamente in meglio, è Nick, il ragazzino con cui amava giocare e andare a pesca, ora diventato un bell'adolescente dal fisico asciutto ma muscoloso e un adorabile sorriso sfacciato.



-" Come ti chiami?"
"Lauren."
"Ti va di uscire con me, Lauren?"
Sbattei le palpebre, confusa. "Ovvio che no!"
Lui ricambiò il battito di ciglia,
sorpreso dalla mi risposta tanto quanto lo ero io dalla sua domanda.
Arrancai alla ricerca di una scusa.
"Non resterò qui a lungo", mentii.

"Perfetto!", fece lui. "La mia politica è di uscire con una ragazza alla volta.
Mi capita di avere due appuntamenti lo stesso giorno, ma è il mio limite massimo."

"Ehi", disse il ragazzo toccandomi il gomito e studiando il mio volto,
"non prendermi tanto seriamente". (...)
Abbozzai un sorriso. "Forse conosci Nora e Holly..."

"Ingram?", chiese terminando velocemente la mia domanda.

"Sono le figlie della mia madrina."
Il biondino spalancò gli occhi,
fece un passo indietro e mi squadrò dalla testa ai piedi,

mentre io studiavo la linea della sua mascella
e la curva della sua bocca.
Dieci, pensai, vale sicuramente un dieci.
"Tu sei Lauren Brandt", disse. (...)
Quando si voltò di nuovo verso di me,
aveva gli occhi strabici e le dita della mano tiravano gli angoli delle labbra in una boccaccia. "Ora mi riconosci?"
"Nick?Nick Hurley?", chiesi ridendo.
"Ti spiacerà sapere che non faccio più smorfie.
Ora preferisco sorridere alle ragazze."

"L'ho notato."-



Tuttavia nel giro di pochi giorni l'aria serena e conciliante di casa Ingram si fa pesante e una strana sensazione di disagio e diffidenza si fa strada dentro Lauren. Strani "incidenti" cominciano a verificarsi e il caso sembra aver preso di mira Lauren, anche se nessuno vuole vedere la reale gravità di tali avvenimenti...
Forse Lauren sta esagerando, forse la pressione di tornare A Wisteria e confrontarsi col passato comincia a farsi sentire e lei sta vedendo le cose in modo esagerato, o almeno cerca di convincersene fino a quando, una notte, qualcuno o "qualcosa" la rinchiude nella serra di Nora, rischiando la vita per le esalazioni di gas provenienti dal sistema di riscaldamento interno.



"I termosifoni, ecco cos'è che riscaldava la serra.
Bruciavano kerosene ed erano usati in inverno per tenere al caldo le piante.
Ne trovai quattro nei corridoi laterali e li spensi,

chiedendomi perchè Nora o chiunque altro li avesse lasciati accesi. (...)

Quando provai ad aprire la porta, rimase chiusa.

Diressi la torcia sulla serratura dove c'era un chiavistello,

di quelli che richiedono una chiave e possono essere chiusi da dentro o da fuori.
Ma io non l'avevo chiusa e la chiave appesa al gancio era sparita.
Qualcuno l'aveva presa e aveva girato il chiavistello da fuori.

Non potevo crederci...
ero finita dritta in una trappola!"




Riuscirà Lauren a uscire da questo incubo che sembra non avere fine?
E quei nodi inspiegabili che comincia a trovare nella sua stanza, fatti alle sue cose,
sono frutto di un cattivo scherzo da parte di Nora?

Cosa possono voler significare davvero?




Il mio giudizio

Dopo romanzi di successo quali "Baciata da un angelo" e "Sekrets", torna Elizabeth Chandler -alias Mary Claire Helldorfen- conquistando i lettori con questo nuovo romanzo dalla scrittura incalzante, carica di pura suspance. Sin dalle prime pagine si avverte -grazie alla maestria dell'autrice- che nulla è realmente come sembra e che dietro quella facciata di quiete e apparente gentilezza che regna a Wisteria, si nasconde qualcosa di veramente inquietante. Questa consapevolezza ci accompagna per l'intero romanzo, conducendoci verso un finale dove nulla sarà così ovvio e scontato come potrebbe sembrare all'inizio.
Affascinante e complesso il personaggio di Nora, figlia "particolare" della madrina di Lauren -zia Jule-, che confonde e a volte spaventa con i suoi contorti e inspiegabili comportamenti.
Un vero e proprio thriller adolescenziale con un pizzico di paranormal che rende il libro davvero interessante e piacevole, conquistando l'attenzione e la curiosità del lettore. C'è davvero qualcuno che vuole fare del male a Lauren? E perché? A volte le risposte più ovvie non sono quelle giuste...

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