Eccoci arrivati all'ultima tappa di questo bellissimo Blog Tour!
Sono felicissima di poter partecipare a questa iniziativa
e avere così l'occasione di parlarvi di questo splendido romanzo
"Quando Dio mi creò, quando Lui inalò il respiro nei miei polmoni e decise per me se dovevo essere intelligente o sciocca, scaltra o incompetente, povera o ricca, sola o in compagnia, decise anche di darmi una piccola scatolina da scartare appena atterrata sulla Terra per carpire il segreto dell'esistenza. Io ho aperto quella scatola e in essa, avvolta in un manto di piume ho trovato l'essenza, lo spirito del libero arbitrio, pronto a far danni ma capace di darmi la possibilità di scegliere chi essere."
Giovanna ha trentacinque anni, sposata, madre di tre figli con un lavoro precario da supplente e, nonostante ami la sua famiglia, si sente in trappola, condannata a vivere una vita che non sente più sua, un'esistenza dedita agli altri dimenticando così se stessa e i suoi bisogni di donna.
Cosima è la sorella di Ester. Moglie e madre di due ragazzine, è sposata con Francesco, uomo dispotico e violento che la maltratta di continuo, ma da cui non vuole allontanarsi.
Ecco infine le nostre due protagoniste: Rebecca -voce narrante di questa storia- e la sua migliore amica Ester, una vita la loro, praticamente in simbiosi l'una con l'altra.
Sposate con uomini meravigliosi, ma purtroppo entrambe con problemi di procreazione: Ester non riesce a rimanere incinta, mentre Rebecca abortisce spontaneamente dopo poche settimane di gestazione, senza riuscire a portare avanti una gravidanza.
Rebecca ci spera e non si arrende, ma per Ester il mondo crolla quando scopre che suo marito è sterile: non potranno mai avere un figlio insieme, per questo giunge all'amara conclusione che non volendo rinunciare al suo desiderio di maternità e rifiutando i consigli di Rebecca sulla possibilità dell'adozione, Ester, ossessionata dal sogno che l'accompagna sin da ragazza su di una bambina dai capelli neri e gli occhi dolci, decide di trovare il modo per "ingannare" il fato avverso, non immaginando però le disastrose conseguenze che queste scelte porteranno nella sua vita e in quella di Rebecca, ritrovandosi così a vivere un interminabile incubo senza fine...
per poter vivere serenamente la propria realtà.
Il mio commento
Ma sarà davvero così?
Un viaggio emozionale profondo e toccante che oltre a farci conoscere da vicino questi personaggi, riesce a mostrarci una parte nascosta di noi che non affiora dalla superficie, ma che anzi, non vogliamo mostrare neppure a noi stesse. Un confronto diretto con le nostre paure e debolezze di mogli e di madri, dimenticandoci spesso che siamo anche delle donne e come tali, abbiamo sogni e desideri che vorremmo realizzare, ognuna a modo proprio.
E' vero, noi siamo gli artefici del nostro destino, non possiamo aspettare che tutto ci venga "donato" senza sacrifici e lacrime, ma a volte basterebbe solo avere la pazienza di saper aspettare... la vita toglie, ma sa anche come ripagare i suoi debiti.
"Libero Arbitrio" è un libro carico di emozioni, ricco di vita, di vita vera, quella di tutti i giorni. Tutti noi abbiamo incontrato o incontreremo una Gianna, una Miriam o una persona come Ester. Abbiamo sofferto con loro, abbiamo riso delle loro battute, cercando di sdrammatizzare la quotidianità e le tragedie che spesso l'accompagnano, condividendo le loro piccole e grandi vittorie. Questo di Caterina è un romanzo che sa coinvolgere e appassionare non solo per la storia, ma anche per il modo semplice e genuino con cui essa ci viene raccontata, mettendo a nudo una parte intima di noi stessi che non vorremmo mai rivelare a nessuno per paura di essere giudicati.
"Libero arbitrio" è un libro per tutti coloro che ancora credono nella vita e non perdono mai la speranza di poter raggiungere la propria felicità.
Caterina, è un vero piacere per me averti qui come ospite nel mio Literary Cafè, spero passerai un piacevole pomeriggio in nostra compagnia.
-È un piacere per me essere qui con te e con i tuoi lettori. È l’ultima tappa, lo dico con la dolce malinconia della voglia di fare altro e quindi proiettarmi già a Domani e allo stesso tempo con il dispiacere che quest’avventura sia finita… approfitto della tua gentilezza per ringraziare ognuna di voi, iniziando da te. Ogni tappa è stata un’avventura, una scoperta. Siete state tutte gentili, disponibili, amichevoli e grazie a voi, alla vostra curiosità, al vostro tempo, alla vostra voglia di fare strada, LIBERO ARBITRIO è andato lontano, è stato letto da molti, ha suscitato emozioni e curiosità e, cosa da non sottovalutare, in meno di tre mesi nella classifica delle vendite della 0111 Edizioni, dalla cinquantesima posizione è arrivato alla ventunesima… un gran bel salto che desidero dedicare a ognuna di voi! Grazie bloggers amiche.
Che bello! Davvero un ottimo risultato che immagino ti abbia portato grande soddisfazione! Caterina, vuoi presentarti agli amici del blog raccontandoci qualcosa di te e su come è nata questa tua passione per la scrittura?
-Sono una curiosona con la voglia di fare sempre cose nuove e tanto per essere coerente con me stessa detesto i cambiamenti radicali! Adoro viaggiare, leggere e cucinare ma la cosa che amo di più al mondo è stare con mia figlia! Stare con lei è ogni giorno un’avventura e una scoperta meravigliosa. Sono una cinofila attenta ma anche un’amante dei series tv: Supernatural, Criminal Minds, Cold Case, The vampire diaries, Medium, La spada della verità… Credo molto nella mente creatrice e nella fantasia nonostante sia una persona razionale e con i piedi ben piantati a terra. Ho iniziato a scrivere all’età di otto anni. Una fiaba: un plagio bello e buono di Biancaneve, Cenerentola e la Bella addormentata nel bosco… mi è piaciuta così tanto da convincermi di dover continuare…
Com'è iniziato il tuo percorso da scrittrice e come sei arrivata alla pubblicazione del tuo libro “Libero Arbitrio” con la casa editrice 0111?
-Il mio percorso di scrittura è iniziato nel 2006 pubblicando “Il sentiero delle parole” una raccolta di poesie. Da lì ho continuato attraverso concorsi e altre pubblicazioni. “Libero arbitrio” è stato più impegnativo, sia nella fase della stesura che in quello della pubblicazione. Sono stata più attenta nella scelta delle case editrici a cui inviare il dattiloscritto e ho vagliato attentamente ogni proposta. Quella della 0111 Edizioni mi è sembrata la più onesta, la più fattibile. Anche se è una piccola casa editrice fa molto per non lasciare gli autori a se stessi e promuove il prodotto editoriale con serietà e nei migliori dei modi.
Miriam, Gianna, Cosima, Raffaella, Marianna e infine Rebecca ed Ester, sette donne, sette vite così diverse tra loro, ognuna con le proprie vittorie e le proprie sconfitte. Penso che per molte di noi sia facile identificare in loro, una o più delle nostre amiche, sorelle, conoscenze o vicine di casa, o magari perché no, proprio noi stesse. Vuoi raccontarmi qualcosa di loro? Come sono nati questi personaggi e in quale di queste donne rivedi te stessa caratterialmente?
-Tutte queste donne sono nate lentamente. Un pezzetto per volta si sono delineate nella mia mente mostrandomi parti delle loro peculiarità, emozioni, volto e difetti. Ho parlato molto con loro, quasi come se fossimo uscite a bere un caffè. Ho scoperto le piccolezze della loro vita, i loro sogni e il loro lato nascosto e ne sono rimasta affascinata. Miriam fragile, volitiva, impropria capace di dare vita al suo lato oscuro. Gianna aggressiva, stanca, pratica, capace di vivere la sua realtà. Cosima piegata e schiacciata dal passato, prima carnefice di se stessa, giudice sulla vita degli altri e giudicata a sua volta con la stessa cattiveria. Raffaella superficiale, egocentrica eternamente innamorata. Marianna insicura, alla ricerca del vero amore. Rebecca è quella che dice sempre sì, quasi una buona samaritana che porta in seno un grande dolore che aborra ogni forma di pietà. Ester bella, determinata, calcolatrice, poco incline alla solitudine. Nessuna di loro mi assomiglia eppure un pregio, un difetto, un pensiero, un gesto di ognuna di loro può appartenermi come appartiene a ogni lettore che si accinge a interagire con i diversi personaggi.
Com'è nata l'idea, l'ispirazione giusta per la stesura di questo romanzo?
-È nata leggendo “La lettera scarlatta” di N. Hawthorne. Le donne che giudicano le donne, le prime che si erigono come dei, pronti a colpire; la comunità che diventa una prigione, la caccia alle streghe verso chi fa una scelta difficile, la maternità al di là di tutto e di tutti. Tutti temi forti e impegnativi che ho voluto esprimere a mio modo convinta che i micromondi esistano ancora come sono convinta che esistono ossessioni capaci di distruggere la vita dell’individuo. A volte si interviene esclusivamente sulla persona “malata” convinti che il germe del male parta da lì mentre per far sì che l’individuo possa avere l’opportunità di avere una seconda chance bisogna intervenire anche sulla famiglia e sulla comunità. A volte se ci fa male la testa bisogna curare tutto l’organismo per guarire, perché il dolore in quella parte del corpo potrebbe essere solo un sintomo e non il vero male.
Il tuo libro affronta tematiche esistenziali davvero profonde e importanti, parla di una società sbagliata che ti giudica senza pietà e ti condanna senza appello, di profonda amicizia, di insoddisfazione, di sogni e di morte: ciò che ogni uomo e donna vive quotidianamente su questa terra, sperando che in fondo al cammino tortuoso e ripido ci sia la felicità tanto agognata e ricercata. Il tuo libro ci fa riflettere, portando il lettore a chiedersi spesso: ma sappiamo essere davvero felici? Desideriamo sempre qualcosa di diverso da ciò che possediamo, non riuscendo ad apprezzare ciò che abbiamo tra le mani, sminuendolo di continuo... forse è l'uomo stesso a essere causa della sua insoddisfazione?
-Il vero problema -secondo il mio modesto parere- è che non sappiamo vivere il presente. Non ne siamo proprio capaci! Siamo alla fine di agosto e stiamo già organizzando le vacanze del prossimo anno. Pensiamo già ai regali per il prossimo Natale. Viviamo una vita frenetica, caotica, corriamo sempre e per vedere gli amici, le persone care dobbiamo segnarcelo sull’agenda. Pretendiamo troppo da noi stessi e da chi ci vive accanto. Riempiamo la vita con impegni che a volte non hanno neanche un grande valore per la nostra felicità, per il nostro benessere. Costruiamo senza renderci conto che a volte dovremmo fermarci a respirare, a riflettere, a ringraziare la vita per quello che abbiamo. Quando ce ne rendiamo conto o è troppo tardi, o siamo troppo anziani, o ammalati o soli… sembrerà orribile come opinione e visione della vita ma coloro che riconoscono il vero senso delle cose e delle persone e sanno godere del tempo e della propria vita sono davvero pochi!
Il titolo del tuo libro è da sempre fonte di discussione: libero arbitrio. La mia domanda è questa: per Caterina Armentano questo esiste davvero, oppure la nostra vita è come la bozza di un romanzo, già scritta da mani divine e anche se ci ostiniamo a credere di poter scegliere cosa è più giusto per noi, cosa vogliamo davvero, non facciamo altro che seguire le impronte che qualcuno ha già lasciato sul sentiero per noi? Forse le scelte di Ester non sono state dettate dal caso, ma dal legame profondo che univa il suo tragico destino a quello di Rebecca, e lo si capisce chiaramente nell'ultima pagina del libro...
-Io credo profondamente nel libero arbitrio, nella possibilità di poter scegliere chi essere e cosa fare della propria vita, anche se purtroppo questo non significa che pur esistendo -per me- se ne possa usufruire. Le scelte degli altri, l’ambiente dove cresciamo, i condizionamenti sociali e religiosi, le convenzioni e spesso anche i pregiudizi e le superstizioni assottigliano il libero arbitrio rendendolo nullo con la paura. La paura di scegliere, di cambiare, di non fare parte della massa spesso ci rendono burattini più che umani. Come si può scegliere liberamente se temiamo il giudizio dei nostri cari? Come possiamo essere liberi se prima di dire sì o no vagliamo il “pensiero” altrui? Siamo noi artefici del nostro destino? Dimostriamolo con il coraggio.
Ester e Rebecca hanno dimostrato come il timore di scegliere, di ricominciare, possa portare in una direzione invece che in un’altra.Ultima ma non meno interessante domanda: quali sono i tuoi progetti editoriali futuri? Hai già per le mani qualcosa di nuovo?
-Due grandi progetti molto impegnativi che terminerò nell’anno tremila!!! Scusami per la battuta ma sto lavorando a due romanzi, uno fantasy l’altro di narrativa, entrambi dal contenuto molto forte. Il fantasy è classico, magia ed esseri di tutte le razze chiamate a rapporto dove il bene è il bene e il male è male! Niente ambiguità! Mentre nel romanzo di narrativa racconto quattro generazioni di donne attraverso un oggetto particolare. Un romanzo pieno di personaggi, sofferenza e tanta tanta Calabria!!!
Grazie Caterina di essere stata mia ospite, spero di rincontrarti presto per discutere nuovamente insieme dei tuoi lavori. In bocca al lupo!
-Grazie ancora a te. Ti ricordo dell’intervista al rovescio che posterò su facebook il 19 settembre. Invito te a partecipare e ricordo ai tuoi lettori di fare una capatina giorno 26 settembre sul mio blog per leggerla per intero. Un’altra iniziativa è alle porte un concorso letterario ideato da me, che avrà come giuria M.P.Black, Lavinia Scolari e me stessa! In palio libri di autori italiani di un certo spessore e tanto tanto divertimento. Per questo chiedo ai tuoi lettori di seguirmi su http://caterinaarmentano.splinder.com/ Libero arbitrio blog, dove troveranno il bando di concorso e tutte le curiosità inerenti al caso. In più potranno leggere la lista dei libri in palio. LIBERO ARBITRIO ha ancora tanto da dare… quindi seguiteci la strada è molto molto lunga e piena zeppa di sorprese e novità.
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