giovedì 13 ottobre 2011

"Made in Italy" con Stefania Auci: Fiore di Scozia




Fiore di Scozia



"Lei si costrinse a sorridere e annuì.
Lo guardò allontanarsi per il sentiero tra gli alberi,
poi si voltò verso il fiume che scorreva cantando alle sue spalle.
Le acque erano inondate da riflessi d'oro e d'argento
che si riflettevano sulle fronde sopra di lei.
Tutto era in armonia.
Tranne il suo cuore.
Perché sapeva che presto Alexander le avrebbe detto addio."


Deirdre vent'anni, lunghi capelli rosso tiziano e occhi viola dell'intensa tonalità del cardo:
belli e pungenti.




Alexander, capelli castani e grandi occhi azzurri come il cielo.




Tra di loro una guerra, la rivolta giacobita guidata da Carlo Stuart per l'indipendenza della Scozia. Un grande amore e un doloroso addio... il destino li vedrà vicini o la guerra li separerà per sempre? Nel loro cuore la speranza di riabbracciarsi non si spegnerà tanto facilmente.


-"Giurami che tornerai."(...)
Avrebbe fatto tutto per lei.
Avrebbe attraversato le Highlands a piedi in inverno,
affrontato battaglioni di inglesi
e nuotato nel mare del Nord,
pur di tornare da Deirdre.
Lo promise a se stesso,
perché soltanto con lei
la sua vita sarebbe stata degna di essere vissuta.-


Ma la guerra non è l'unico ostacolo al coronamento del loro amore... questa nuova minaccia ha capelli color sabbia e occhi verde scuro dallo sguardo tagliente: il suo nome è Sean Mordaunt, giudice scozzese delle Lowlands, inviato ad Aberdeen per conto della Corona.

L'ossessione dell'uomo per Deirdre, maturata nel corso degli anni, raggiunge l'apice con la notizia della partenza del giovane Alexander per la guerra: Thomas Murray, il padre di Deirdre è morto pochi mesi prima e il promesso sposo della giovane Murray si è unito ai giacobiti. Sean Comincia a pregustare la vittoria; deve solo aspettare il momento giusto, perché sa che presto arriverà.


-"Avevo sentito parlare della figlia di Murray, della sua bellezza...
Vi chiamano il Fiore di Scozia, giusto?
Dicono che siate bella e pungente come un cardo." (...)
Per la prima volta in tutta la sua vita
stava provando un desiderio sordo e cieco
nei confronti di una donna:
una sensazione inspiegabile, istintiva,
di una forza talmente sconvolgente
da strappargli un sussulto.
Fu allora che la sua vita cambiò per sempre.
Sean non avrebbe mai guardato nessun'altra donna come lei.
Era perfetta.-




Quali nefasti e tragici eventi aspettano Deirdre?
Sarà abbastanza forte da affrontare il suo destino lontano da Alexander?



Il mio commento

Stefania Auci ci racconta una grande storia d'amore e d'amicizia, di coraggio e di speranza in un futuro buio e incerto. "Fiore di Scozia" è un libro intriso di passione, passione per i propri ideali, che spingono Alexander, il nostro protagonista, a lasciare la sua terra e la sua promessa sposa rischiando la vita per inseguire il sogno di liberare l'amata Scozia dall'oppressione.
Una storia, questa, colma di amore e dolore, in un agrodolce di emozioni senza tempo.
Lo stile sempre fresco e scorrevole della Auci ci accompagna per l'intero libro e le pagine scorrono veloci tra baci che nascondono promesse da mantenere e fiumi di sangue sul campo di battaglia, tra lacrime amare e sorrisi dipinti di speranza.
Un romanzo che non potrà non rubarvi il cuore, che farà innamorare le appassionate lettrici romance di tutte le età... perché a volte è dalle grandi sofferenze che rinascono i grandi amori.



L'intervista

Sono felice di poter presentare a tutti gli amici del blog, una bravissima scrittrice, nonché carissima amica del Gloria's Literary Café, che molti di voi già conosceranno grazie alla pubblicazione del suo precedente libro “Hidden in the dark”.

Ciao Stefania, benvenuta nel mio “Made in Italy”. Vuoi raccontare qualcosa di te ai nostri lettori? Com'è nata questa tua passione per la scrittura?

-Salve a tutti e grazie a te, Gloria, di avermi ospitato nel tuo accogliente caffè letterario... Di me posso dire ben poco: una persona normale, con una famiglia, al momento disoccupata (sono una docente di diritto che i tagli alla scuola hanno lasciato a piedi) con una grande passione per la scrittura. Niente glamour, niente roba anormale: una mamma che scrive. Tutto qui. Quanto allo scrivere… beh, prima ancora è nata la passione per la lettura. Nessuno può scrivere bene se non legge centinaia di libri, specie i grandi classici. E, a forza di leggere le storie degli altri, mi è venuta voglia di raccontare le mie. E siamo… nel glorioso 1986. Oggi ho trentasette anni (novembre). Non riesco a immaginare la mia vita senza la lettura e la scrittura. Tutto qui.


Ti abbiamo conosciuto come autrice fantasy; “Fiore di Scozia” è un romance storico: come mai questa tua decisione di cimentarti in un altro genere letterario?

-Perché è nato un po’ per caso, un po’ per passione. Avevo presentato alla Harlequin uno dei miei romanzi paranormal ma, a causa del vincolo che hanno con la casa madre canadese, non hanno potuto acquisirlo. Tuttavia lo stile era piaciuto così mi hanno chiesto se avevo una storia più consona alle loro linee editoriali da poter presentare. Io stavo lavorando alle primissime pagine del Fiore… ed eccoci qui. Sono stati mesi di passione e lavoro duro, attesa, sofferenza e difficoltà. Ma adesso vedere il mio romanzo sui banchi delle edicole di tutta Italia mi ripaga da ogni sofferenza.


Tra tutti i periodi storici e le ambientazioni possibili, perché la tua scelta è caduta proprio sulla Scozia e sulla rivolta giacobita del 1745?

-Perché, sarà ovvio dirlo, amo la Scozia e il 1745 ha per quella nazione l’importanza che ha avuto per l’Italia il 1848. E’ stata un fix point, una data fondamentale non solo nella storia di questo meraviglioso paese, ma in quella di tutto il Regno Unito. Peraltro, conosco abbastanza la Scozia, poiché ho trascorso del tempo laggiù, quindi non vi è il rischio “dell’immaginato”. Ho lavorato molto sulla realtà di luoghi e situazioni, limitando al massimo le c.d.”license poetiche” che rendono la storia inconsistente e credo che il risultato sia soddisfacente. Insomma… niente caffè ad Aberdeen nel 1745.


Parliamo di Deirdre e di Alexander, i protagonisti di questa bellissima storia d'amore: pregi e difetti, debolezze e punti di forza.

-I miei personaggi sono un po’ come figli. Avrei voglia di strozzarli in certi momenti, ma fondamentalmente, li adoro. Alex è un po’ tutto ad un pezzo, il classico eroe-che-più-eroe-non-si-può. Sarà la guerra a farlo rinsavire, in maniera traumatica, certo, ma gli toglierà quell’aura di cavaliere senza macchia e senza paura per portarlo in una dimensione drammaticamente concreta. L’ho amato proprio di più nella seconda parte, in cui dimostrava limiti e debolezze. Deirdre, invece è ispirata a una donna molto vicina a me e che ha sempre lottato e tenuto duro nella vita, sia per l’uomo che ama che per la propria famiglia. Certo, alcuni aspetti sono più spiccati, altri sono differenti rispetto alla persona “vera”. In entrambi i casi, ho cercato di rendere il più possibile veri e non stereotipati i personaggi, privilegiando soprattutto la chiave di lettura storica della vicenda. Non volevo fare un romance all’acqua di rose: volevo un vero romance storico. Spero di esserci riuscita.


Stefania hai già in “cantiere” nuovi progetti letterari?

-... Firulì, firulero… Vedremo.


Grazie Stefy per essere stata con noi. E' stato per me unprivilegio avere la possibilità di leggere in anteprima il tuo romanzo, che ricordo ai lettori è reperibile in ogni edicola dal primo Ottobre 2011.

-Grazie a te per la tua generosa ospitalità. E grazie alle lettrici e ai lettori di aver accolto così bene il mio romanzo.

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