martedì 29 novembre 2011

Il Grande Notturno di Ian Delacroix




-"Benvenuti",
li accoglie, dedicando loro un inchino,
il gesto di un attore consumato che ha provato quella scena milioni di volte,
per una platea di spettri. (...)
Lui ha già visto quell'uomo.
Gli occhi dello straniero si posano su di lui
e il velo viene sollevato:
la bocca si incurva verso l'alto,
accennando un sorriso privo di calore.
"Ci incontriamo di nuovo, Giordano",
sussurrano le sue labbra.
"Tu..."
Stupore e sconcerto si confondono in Giordano,
e il mondo pare inghiottire la luce.-


Una città come Milano dove la vita scorre veloce, forse troppo, in una frenetica routine, vede dei perfetti sconosciuti essere fatalmente testimoni di un osceno massacro senza precedenti...
Molte vite diventano una sola, nel tentativo di sfuggire a un destino che per loro sembra essere inevitabile.




Sembra una giornata come tante, una mattina piuttosto fredda per essere ormai in Aprile inoltrato. Ogni cittadino milanese esce per andare al lavoro, per fare la spesa, per andare a scuola.
Giordano poco più che trentenne, insegna scrittura creativa presso un ente privato in centro e quando scoppia il delirio nel piazzale XXV Maggio è ormai primo pomeriggio.
Elettra abbandona il suo letto caldo e il suo ragazzo per mettersi in macchina e raggiungere con la sua vecchia Citroen, il Piazzale Primo Maggio di Sesto San Giovanni e lì sente il primo urlo.
Max cammina per le strade del centro quando un uomo va a sbattere con la sua auto contro il semaforo e la sirena dell'antifurto comincia a suonare impazzita: solo allora si rende conto di essere in trappola.
Pietro esce dallo stabilimento dove lavora per recarsi alla raffineria di Bergamo; un uomo si getta in mezzo alla strada, lui sterza pericolosamente il suo camion per evitare il pedone e ferma il mezzo. L'uomo che ha appena schivato gli viene lentamente incontro, ma qualcosa nel suo aspetto lo turba profondamente: non sembra umano...
Giulia ha un esame di Letteratura francese, ma la sua amica Caterina le propone un giro in centro e lei accetta, ma non riescono a raggiungerlo: mentre aspettano il treno comincia la frenesia e si scatena l'inferno.

Cosa può sconvolgere a tal punto queste persone?
Quale tremendo male si cela dietro questo scenario apocalittico
a cui assistono i nostri protagonisti?




Schiere di non-morti emergono dalle viscere della città, risalendo la metropolitana e aggredendo i passanti. Nel giro di poche ore Milano è nel caos e il panico dilaga per le strade. Gli uomini vengono mangiati vivi dai "mostri", ma cosa si cela dietro tutto questo orrore? E' quello che cominciano a domandarsi i nostri "superstiti" che oltre a salvarsi la pelle, stanno cercando di risalire alla fonte del male... riusciranno a sopravvivere o diventeranno il lauto pasto per quelle bocche affamate?




Giordano, leader del gruppo comincia a ricordare qualcosa successo ben dieci anni prima... un fatto tremendamente insolito e affascinante allo stesso tempo, quando orde di topi si erano riversati per le vie del centro infestando l'intera città. Fatto che in molti, con gli anni hanno dimenticato, ma lui no. Non può dimenticare il volto inquietante di quell'uomo ingannato dalle promesse mai mantenute di coloro che hanno approfittato dei suoi servigi per liberare la città.
La sua annunciata vendetta risuona ancora nelle orecchie di Giordano:

"Se non siete in grado di rispettare un semplice patto,
dovrò insegnarvi a farlo.
Prenderò la città.
Non sarà oggi, non sarà domani.
Ma non temete: io non dimentico."




Forse quell'uomo misterioso è tornato per riscattare ciò che allora non gli è stato dato...


Il mio commento

"Il grande notturno" può essere definito una vera e propria "favola dark" scritta con tinte forti e accese, che lasciano un segno profondo nella psiche del lettore. Come in ogni favola che si rispetti c'è sempre un buono e un cattivo, ma spesso dietro la facciata malefica del nostro antagonista si nasconde una tragica verità... non tutto è come sembra, anche nelle fiabe.
Ian Delacroix riesce a trasportare il lettore in un viaggio onirico e senza tempo, passando per la metropolitana milanese fino alla desolazione di un piccolo villaggio del lontano Nord coperto di candida neve. La storia scritta in terza persona presente, rende la lettura dinamica e incalzante, creando la giusta dose di suspance che ci porta ai diversi colpi di scena disseminati lungo la strada.
Una lettura consigliata agli amanti del genere dark-horror, che non mancherà di stupire con il suo finale per nulla scontato... perché ricordate: tutto passa, ma niente si dimentica davvero...


Buona lettura!

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