mercoledì 7 gennaio 2015

Recensione: 'Il principe Lestat' di Anne Rice




Dolenti e magnifici, specchio oscuro delle nostre più ancestrali paure e del nostro eterno e inappagabile desiderio di immortalità, i vampiri sono tra noi. Vittime delle loro passioni, si muovono seduttivi e terribili nel mondo di oggi come in quello di ieri, scavalcando le ere e i confini geografici nello spazio di un giorno, pronti a scatenare le antiche e potenti forze della notte sul mondo ignaro, pronti a succhiare il sangue umano per vivere... Se può essere considerata vita la loro eterna dannazione. Ma ora qualcuno (qualcosa?) sta colpendo il mondo cristallizzato e terribile dei Non Morti. Da Parigi a Mumbai, da Hong Kong a Kyoto a San Francisco, una Voce misteriosa spinge i Bevitori di Sangue a combattersi tra loro, e sembra essere tornato il tempo dei Grandi Roghi. Anche il Principe Lestat la sente sussurrare e piangere nella propria mente... Che cosa vuole la Voce? Come potrà la tribù dei Non Morti sconfiggere questa forza immane che ha gettato tutti nel panico? Con la sua scrittura immaginifica, visionaria e sontuosa, Anne Rice torna al mondo affascinante dei vampiri, intrecciando le storie dei suoi personaggi più amati: il bellissimo Armand, Mekare e Maharet, Pandora e Flavius, e ancora David Talbot, generale superiore del Talamasca, mentre su tutti domina, pericoloso e ribelle, l'abbagliante principe Lestat, forse unica speranza di salvezza per i Non Morti...


"Dal mio cuscino di pietra ho sognato il mondo dei mortali.
Ho udito le sue voci, la sua musica nuova,
nenie che mi cullano nella tomba.
Ho visto le sue scoperte fantastiche,
ho conosciuto il suo coraggio nel sacrario eterno dei miei pensieri.
E, sebbene mi escluda con le sue forme abbaglianti,
attendo qualcuno che abbia la forza di aggirarvisi senza paura
e di percorrere la Strada del diavolo attraverso il suo cuore."
-citaz. tratta da Scelti dalle tenebre-

C'è una Voce che solo loro possono sentire.
Una Voce che non parla alle loro orecchie, nè alla loro mente, 
ma direttamente al loro sangue.
Una Voce di morte.

Cosa vuole questa Voce sconosciuta e cosa vuole? E' ciò che si domanda Lestat quel giorno a New Orleans, mentre la sua mente la ode per la prima volta. E' una voce maschile, insistente, e che da allora lo segue come un'ombra, insinuandosi dentro la sua testa come un tarlo.

"-Di tutti loro sei quello che amo di più-
affermò la Voce.
-Sono insieme a te, ti sto amando adesso.-
-Cosa sei? Un altro finto angelo?- chiesi. 
-Un altro spirito che si finge un dio, qualcosa del genere?-
-No-, rispose.
Ma nell'istante esatto in cui aveva cominciato a parlare 
avevo percepito un certo tepore dentro di me,
un improvviso tepore come quello descritto dai tossici quando vengono pervasi dalla sostanza che bramano.
(...) Avevo iniziato a udire la pioggia,
a udirla non come una triste acquerugiola 
ma come una magnifica sommessa sinfonia di suoni sulle superfici intorno a me. 
-Ti amo-, aveva aggiunto la Voce.
-Ora alzati.Lascia questo posto. Devi farlo. Alzati.
Comincia a camminare. Questa pioggia non è troppo fredda per te.
Sei troppo forte per questa pioggia e troppo forte per questa infelicità.-"


Trailer del film Intervista col Vampiro -primo libro della serie-


E dopo tanta attesa si torna finalmente a parlare del nostro Lestat che tanto ho amato/odiato nei precedenti libri della serie. Seguito de "La regina dei dannati",


 Scene dal film "La regina dei Dannati" tratto dal decimo libro della serie


ecco che in "Il principe Lestat", undicesimo libro della serie Le cronache dei vampiri, molti sono i personaggi che incontriamo, nuovi e vecchi -conoscenze quali Marius, Pandora, Mekare, Maharet...- e se devo essere sincera proprio per questo, in alcuni punti della storia mi sono trovata confusa per i troppi particolari da ricordare e che ho faticato a ripescare nella mente dai precedenti libri. Forse alcuni personaggi avrebbero meritato più spazio, mentre la presenza di altri appare superflua. Questo a mio avviso è l'unico difetto, se così possiamo definirlo, di questa ultima fatica della regina del gotico. 
Se volete avventurarvi in questa nuova avventura di Lestat e godervi appieno la lettura di questo romanzo, dovete per forza di cose rispolverare dalla vostra libreria almeno il precedente libro della serie e rileggerlo, perchè rischiate di perdervi strada facendo... Questo è sicuramente un libro interessante per chi ama il genere e lo stile 'ricco' e 'corposo' della Rice, una scrittrice senza mezze misure: o la si ama alla prima lettura o la si odia... a voi la scelta.

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